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Piscitella, il bello della Roma. Che succede a Lamela?

(di R.Renga – RadioRadioBlog) La Roma voleva tre punti e ne ha portato a casa uno, che non le cambia la vita. Un punto giusto, comunque. Il Catania è partito meglio, poi si è fatta vedere la Roma, quindi di nuovo il Catania e alla fine...

Redazione

(di R.Renga - RadioRadioBlog) La Roma voleva tre punti e ne ha portato a casa uno, che non le cambia la vita. Un punto giusto, comunque. Il Catania è partito meglio, poi si è fatta vedere la Roma, quindi di nuovo il Catania e alla fine ancora la Roma.

La sensazione è che, arrivati alla fine, fosse proprio la Roma a credere di più nella vittoria e che alla lunga ce l'avrebbe anche potuta fare. Ma è un discorso senza senso. Dobbiamo solo analizzare questi trenta minuti (25 più 5 di recupero) che ci sono stati offerti. E' stato un calcio strano, alla Ridolini.

I calciatori, sapendo che la partita sarebbe durata solo un terzo delle partite normali, non hanno badato a spese e hanno dato tutto ciò che avevano subito, senza starci a pensare. Sembrava una gara alla play station più che calcio vero. La velocità e la frenesia hanno portato anche a sbagliare molto. Alla fine ci sono state due occasioni per parte e nemmeno possiamo lamentarci troppo per lo spettacolino offerto.

Spettacolo vero l'ha dato Luis Enrique, impiegando Piscitella e non Bojan, come veniva dato per scontato. Buona idea, possiamo dire. Il ragazzo (uno dei tanti cresciuti nello splendido settore giovanile romanista) doveva allargare sulla sinistra la difesa del Catania e l'ha fatto bene. I compagni l'hanno cercato molto in avvio e meno dopo, peccato. Peccato anche che dall'altra parte ci fosse un Lamela che non l'ha presa mai. L'argentino sta vivendo uno strano e difficile momento. Come sempre, in questi casi, ci si chiede: conviene tenerlo in campo e insistere o sarebbe meglio mandarlo per una settimana al mare, ma in un paese caldo?