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Roma-Milan, Pioli: “Partita che vale doppio. Mourinho ha portato mentalità”

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Le parole del tecnico rossonero: "La Roma per 7 partite in casa nel 2023 non ha subito gol e ha giocatori davanti che possono far gol in qualsiasi momento. Tutti sanno l'importanza di questo periodo"
Redazione

Stefano Pioli, tecnico del Milan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:

Il destino è nelle mani del Milan. "Bisogna dare continuità alle nostre prestazioni, facendo in modo che la prossima partita sia quella più importante. Ed è così: la gara di domani vale doppio e bisogna affrontarla con lo spirito e le convinzioni adatte".

Quanto vale domani? "Vale tanto. Dopo domani mancheranno 6 partite, di cui 3 scontri diretti. Più punti facciamo, più possibilità abbiamo di entrare nei primi 4 posti che è il nostro grande obiettivo".

Come sta Giroud? "Sta bene, ha avuto necessità di riposare e ora è pronto per giocare".

Si vuole chiudere un cerchio dopo l'andata? "Abbiamo rivisto la partita dell'andata e li conosciamo. Dobbiamo stare attenti su ciò su cui la Roma è forte, come le palle inattive: il 40% dei gol nascono da lì".

Cosa le preoccupa della Roma? "Per 7 partite in casa nel 2023 non ha subito gol e ha giocatori davanti che possono far gol in qualsiasi momento. Noi dovremo provare a tenere il controllo della gara".

Che sensazioni ha? "C'è la sensazione che la squadra stia bene e che abbia voglia di fare un grande finale di stagione. Vogliamo essere protagonisti e abbiamo le qualità per esserlo, ma pensando una partita alla volta, altrimenti perdiamo energie".

Leao si sta gasando? "È un giocatore molto dentro, lo è sempre stato. Poi in tutte le stagioni ci sono alti e bassi, anche per lui. Ora sta bene fisicamente e mentalmente e le prestazioni positive ti fanno fiducia, entusiasmo e volontà di dimostrare chi sei. Da lui ci aspettiamo tanto".

È difficile preparare una gara con la Roma che spesso innervosisce le gare? "Mourinho è un grande allenatore: ha creato mentalità e intensità di gioco di alti livelli. L'ambiente è importante anche dal punto di vista del pubblico. Ognuno si comporta per quello che è e per quello in cui crede. Noi pensiamo a fare quello che sappiamo".

Come sta Ibra? "Sta un pochettino meglio, ma non abbiamo una diagnosi definitiva; vediamo nei prossimi giorni. Out Pobega e anche Florenzi per febbre".

Com'è la gestione a centrocampo? "Non c'è bisogno di stimolarli, tutti sanno l'importanza di questo periodo. Il fatto di avere più giocatori è un bene".

Dalla Roma alla Roma: c'è un rammarico? "Non ci sono rimpianti: ci sono momenti in cui le cose funzionano meno, ma tutto quello che abbiamo fatto ci è servito per essere dove siamo in questo momento".

Teme per il recupero delle energie? "Le partite sono molto dispendiose, soprattutto mentale. Ma siamo ormai abituati a giocare così tanto e a così alto livelli. Ho professionisti che sanno come recuperare energie, mi auguro quindi che avremo questa cura".

Quali sono le vibes che senti ora? "Molto buone, la squadra sta bene e sta lavorando bene. Sappiamo cosa fare nelle partite importanti".

In base a cosa sceglie il trequartista? "Avviene soprattutto per ciò che vogliamo fare in fase di costruzione. Avere giocatori duttili e intelligenti, quindi so che posso benissimo spostare sia Bennacer che Krunic senza che cali il rendimento".

Tempi di recupero di Pobega? "Il dolore ce l'ha ancora, ma sta diminuendo e sta lavorando non ancora sul campo. La settimana prossima forse tornerà sul campo, speriamo che non sia lungo perché sta crescendo tanto. Può diventare un centrocampista completo".

Leao ha detto che lei è un po' padre per lui: conferma questo 'rapporto di parentela'? "I miei giocatori son tutti miei figli, dalla mattina alla sera, anche quando sono a casa penso a loro. Parlo con loro quotidianamente, sia di calcio che su altre situazioni: sono sì fortunati, ma hanno le problematiche dei ragazzi di 20 anni. Leao è il giocatore che è stato di più nel mio ufficio negli ultimi anni, quindi c'è il legame più forte".

Come definirebbe questo Milan? "Mi piace che la mia squadra vada in campo con idee chiare e spirito forte".

Obiettivo arrivare secondi? "Inutile pensare alla classifica finale, è importante pensare di vincere domani".

Bennacer è trequartista? "La sua posizione dipende dagli atteggiamenti della squadra avversaria: se viene marcato da un centrocampista può alzarsi, da un difensore può abbassarsi. Noi abbiamo le nostre posizioni, poi sono gli avversari che determinano gli spazi da attaccare".

Come marcare sui calci piazzati la Roma? "Facciamo una difesa mista, ma non è solamente un nostro difetto che può decidere queste situazioni: la Roma ha fatto gol a tutti su calcio piazzato".