Tiago Pinto, general manager della Roma, ha parlato prima della partita dei giallorossi contro il Venezia. Ecco le sue parole.
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Pinto: “L’anno prossimo una Roma migliore di quest’anno con Mou come leader”
Il general manager della Roma ha parlato prima della partita contro il Venezia
PINTO A SKY
Il pensiero della Conference ha tolto concentrazione alla Roma? "Non c'è nulla che ci tolga la concentrazione. Abbiamo iniziato la settimana con un umore pesante per la sconfitta di Firenze perché sappiamo quanto è importante finire bene in campionato. Arrivare quinti non è come arrivare ottavi. Siamo concentrati su questi 180' perché se vinciamo il futuro è nelle nostre mani".
Il pubblico della Roma è stato un grande spot, questo entusiasmo ha contagiato anche la proprietà?È previsto un extra budget? "L'entusiasmo dei tifosi non dipende dalle competizioni ma deriva dai cambiamenti che vedono nel club. Li ringrazio perché abbiamo sentito sempre l'appoggio alla squadra, al mister e al progetto. Hanno capito che stiamo cambiando tutto. Sarà così anche la prossima stagione".
Pensava al calcio già da bambino? "Penso che Portogallo e Italia sono uguali sotto questo aspetto. Siamo nati col pallone nel letto che orienta la nostra vita anche se facciamo un altro mestiere. Ho avuto chances importanti al Benfica, Rui è stato molto importante per me. Sono giovane e ho tanto da imparare. Questa esperienza mi permette anche questo, quando posso condividere qualcosa con Maldini ecc. è sempre qualcosa di importante".
Dobbiamo aspettarci investimenti importanti su giovani oppure dobbiamo aspettarci ingaggi alti? Lo vedranno Zaniolo l'anno prossimo a Roma? "Non mi aspettavo che mi mettessi così in difficoltà. Questo dimostra il rapporto che abbiamo. Zaniolo ha sentito un fastidio a Firenze e oggi si è fermato. Lo valuteremo settimana prossima e speriamo possa giocare le ultime partite. Per ora il mio mercato sono Venezia, Torino e Feyenoord. Io sono sicuro che il 31 agosto 2022 la Roma sarà migliore di adesso. Sarà un progetto graduale con Mou come leader".
Sugli algoritmi per seguire i giocatori. "Non conosco nessuno che sceglie i giocatori con il solo algoritmo. Quando sono arrivato si è sparsa la voce che usavo il pc e prendevo i giocatori con l'algoritmo. Poi ho preso Mourinho e Abraham e non penso serva l'algoritmo. Il calcio si è evoluto molto, i dati sono importanti, ma nessuno prende i giocatori con l'algoritmo. Le reazioni e come gestisce la pressione sono anche più importanti. E' stata una voce messa in giro da chi non mi conosceva".
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