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Pinto: la rivoluzione in un anno tra campi, scouting e biglietti

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Esattamente un anno fa il portoghese sbarcava a Trigoria. Tanti i problemi all'inizio e tanti i cambiamenti adottati

Redazione

Esattamente un anno fa la Roma affidava le competenze della sua area tecnica a Tiago Pinto. Era il 4 gennaio del 2021 quando il semi sconosciuto portoghese nell’ordine, dovette affrontare il Covid, l’incidente di un suo collaboratore (De Sanctis), il derby perso, l'eliminazione con sei cambi contro lo Spezia e la decisione di togliere la fascia a Dzeko. Non esattamente il più semplice degli inizi come riporta Chiara Zucchelli su Gazzetta.it. Dodici mesi, due mercati (sta iniziando il terzo) e due allenatori dopo (il salto di qualità da Fonseca a Mourinho), il gm portoghese lavora in una Trigoria che sta completamente rivoluzionando. I risultati, nelle piccole grandi cose quotidiane, già si vedono, anche se il campo, per ora, sta dando risposte altalenanti.

La rivoluzione di Tiago Pinto

Di certo, Pinto ha iniziato dalla base, nel senso più vero del termine. Ha ristrutturato lo scouting (digitalizzandolo completamente, cosa che nella Roma era una rarità), ha modellato il settore giovanile lavorando molto soprattutto sui ragazzi in orbita prima squadra e ha ottenuto dalla proprietà la possibilità di rimettere le mani su tutti i campi. L'investimento iniziale è stato superiore ai 500mila euro (più le spese di manutenzione) e c’è una nuova ditta, la Rappo, che lavora ogni giorno anche 4 volte di più rispetto a prima. La società è quella che si è occupata di San Siro, dei centri sportivi di Inter e Milan, dell’Amsterdam Arena, del Bernabeu e di altre decine di impianti e prati da golf e da rugby nel mondo. Un campo (il Testaccio) è in fase di rigenerazione, uno è in erba naturale simile a quello dell’Olimpico, gli altri sono molto più performanti (il B e lo stesso Testaccio). La palla scorre veloce, i giocatori, soprattutto quelli tecnici, si divertono, si sentono gratificati dalle giocate e il numero degli infortuni è calato sensibilmente rispetto ad un anno fa (circa il 30%). Il piano di lavoro, che comprende anche macchinari nuovi di ultima generazione, è biennale e comprende anche tutta una rivoluzione nell’area medica e nel reparto analyst.