Fabio Capello, allenatore della nazionale di calcio russa, non è mai stato convocato alla Duma di stato russa. Lo dichiara il figlio, Pierfilippo Capello, "né formalmente né informalmente", contrariamente a quanto ha dichiarato il Presidente della Commissione sport della Camera bassa del Parlamento russo, l'esponente del Partito liberaldemocratico Igor Anansikh. Come sottolinea l'AdnkronosPierfilippo Capello, figlio e avvocato dell'allenatore, precisando di non voler invece commentare il colloquio richiesto dal ministro dello sport, Vitaly Mutko, dopo il deludente pareggio della nazionale russa con la Moldavia per le qualificazioni agli Europei del 2016 di cui si era dichiarato «scontento». "È una questione di cui io, dall'Italia, non sono autorizzato a parlare. Bisogna chiedere alla Federcalcio russa", dice, ricordando tuttavia che il 17, alcuni giorni prima del giorno in cui Capello sarebbe stato invitato a riferire alla Duma lunedì, Mutko aveva detto che la Camera bassa del Parlamento «non è il foro appropriato perché un allenatore discuta di sport.
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Pierfilippo Capello: “Polemiche in Russia su mio padre? Il calcio fa da schermo ai veri problemi. Juventus-Roma l’esempio”
"il rigore dato o non dato a Juventus-Roma ha portato interrogazioni parlamentari, il calcio catalizza l'attenzione della gente molto più di altri temi"
Quando lo scorso luglio era uscita la notizia che alcuni parlamentari lo avrebbero invitato a riferire, Capello aveva detto che per lui sarebbe stato un grande onore accettare un tale invito», sottolinea Pierfilippo Capello. Capello jr. commenta anche le dichiarazioni di Ananskikhm, l'attacco del leader del partito liberaldemocratico Vladimir Zhirinovsky in una intervista all'agenzia Itar-Tass, "L'intero paese ha il diritto di sentire cosa ha da dire il commissario tecnico. Ma a lui noi non interessiamo. In queste situazioni di solito gli allenatori rassegnano le loro dimissioni" e il mancato pagamento dello stipendio da mesi, non solo a Capello ma anche ai suoi collaboratori.
Questi episodi sono il segnale di un problema politico legato al suo ruolo come allenatore della nazionale? "Lo vediamo anche in Italia, dove il rigore dato o non dato a Juventus-Roma ha portato interrogazioni parlamentari, il calcio catalizza l'attenzione della gente molto più di altri temi. È comprensibile, secondo me, che i risultati della nazionale russa possano avere eco maggiore, maggiore rilievo politico rispetto ad altro. È il bello e forse anche il brutto del calcio che prende il cuore delle persone".
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