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Petrucci: «Stadio nuovo? Sì»

(Il Romanista – R.Iacopini) – Gianni Petrucci torna sul possibile nuovo stadio della Roma. Il presidente del Coni è tornato sulle sue dichiarazioni dell’altro ieri quando, sentendosi offeso dalle parole di Thomas DiBenedetto, aveva...

Redazione

(Il Romanista - R.Iacopini) - Gianni Petrucci torna sul possibile nuovo stadio della Roma. Il presidente del Coni è tornato sulle sue dichiarazioni dell’altro ieri quando, sentendosi offeso dalle parole di Thomas DiBenedetto, aveva accusato l’imprenditore americano di non aver rispetto per l’Olimpico.

Ieri infatti, ai microfoni di Radio Manà Manà, Petrucci ha affermato: «Non voglio fare polemiche, ho solo detto che DiBenedetto può fare quello vuole con il nuovo stadio, però non deve denigrare lo stadio Olimpico». Quello stadio ritenuto dall’imprenditore americano non adatto a trasmettere totalmente l’affetto dei tifosi verso la squadra, a causa dell’eccessiva distanza tra spalti e campo di gioco. Un difetto che ha portato DiBenedetto a ipotizzare la costruzione di un nuovo stadio all’inglese, senza pista d’atletica, «una versione moderna di campo Testaccio» per usare le sue stesse parole. Ma anche su questo Petrucci sembra nutrire delle diffidenze, tanto che ha aggiunto: «Riguardo il lavoro di presidente dell’imprenditore americano, quando arriverà capiremo meglio le sue intenzioni». Di diverso tono, invece, le dichiarazioni del presidente del Siena Massimo Mezzaroma, noto tifoso giallorosso e figlio di quel Pietro Mezzaroma che insieme a Franco Sensi rilevò nel 1993 la società giallorossa da Ciarrapico. Intervistato dalla stessa Radio Manà Manà, Mezzaroma si è augurato che DiBenedetto «possa far bene alla Roma».

Il massimo dirigente del club toscano ha poi smentito un suo eventuale coinvolgimento, presente o passato, nelle trattative per l’acquisto del club: «Per le leggi federali, io non posso avere nessuna partecipazione in altre squadre. Di certo nella capitale, se si fossero evitati interessi di bottega, ci sono sempre stati i soggetti adeguati a prendere la Roma, bastava un atteggiamento pulito, senza speculazioni». Un importante attestato di stima verso DiBenedetto e la cordata americana arriva infine dal più famoso fiscalista e tributarista italiano, Victor Uckmar.«Il calcio italiano ha bisogno di soldi - ha dichiarato all’Ansa il professore - quindi ben vengano gli americani». Uckmar ha poi commentato le modalità attraverso le quali si dovrebbe arrivare alla chiusura della trattativa, modalità che prevedono la costituzione di una Newco nel Delaware, la DiBenedetto As Roma Llc. Questa dovrebbe detenere il 60% di una holding in Italia, con il restante 40% in mano a UniCredit. «Non vedo problemi nell’articolazione di questa operazione, - ha affermato Uckmar - anche perché il Delaware è un ottimo paradiso fiscale. Beati gli americani che ce l’hanno! Non è un caso se la gran parte delle corporateUsa hanno sede lì». Lì nel Deleware, che però non ha niente a che fare con quelle macchinazioni e speculazioni economiche che solitamente vengono associate ai cosiddetti paradisi fiscali. Lo Stato americano, infatti, non rientra nella "lista nera" stilata dall’Ocse. «Il Deleware - conferma Uckmar - non ha nulla a che vedere con posti come le Cayman o il Cantone di Zug in Svizzera, che invece rientrano nella black-list dell’Ocse».