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Petrachi: “Marotta e Ausilio non si sono parlati, operazione era chiusa. Politano? Solo in prestito”

LaPresse

Le parole del ds: "Matteo voleva indossare la maglia della Roma. Bisogna sempre far prevalere il buon senso, chi fa mercato sa che certe cose possono accadere. Spinazzola resta con noi"

Redazione

La Roma è pronta a scendere in campo a Marassi contro il Genoa. Il ds romanista Gianluca Petrachi è intervenuto a pochi minuti dal fischio d'inizio, per chiarire anche la questione Politano-Spinazzola e rispondere al dirigente dell'Inter Marotta.

PETRACHI A SKY

Oggi gioca Spinazzola, vuole aggiungere qualcosa alle parole di Marotta?

Partiamo da Spinazzola che sta benissimo ed è felicissimo di essere rimasto e alla Roma rimarrà. Conosco Beppe e lo stimo, c'è amicizia. C'è stato un cortocircuito tra il diesse e lui stesso. Non si saranno parlati o qualcos'altro sarà successo. La Roma aveva chiuso l'operazione. Si è parlato di visite mediche. Marotta conosce Spinazzola, non è che da quando è venuto dalla Juve alla Roma sia successo qualcosa. Hanno voluto variare delle condizioni e si è tornati indietro. Mi dispiace per Politano perché aveva voglia di indossare la maglia della Roma.

Si può riaccendere l'interesse per Politano?

Io credo che bisogna sempre far prevalere il buon senso. Chi fa mercato sa che certe cose possono accadere. Quando ci sono le parole date, l'operazione è chiusa. Ci serviva Politano e le parole di Fonseca lo testimoniano. Cercheremo un esterno e se l'Inter vorrà prestare Politano alla Roma e consentire a Politano di giocare, noi staremo ad ascoltare. Il giocatore è un capitale dell'Inter e noi dobbiamo ricordare che si parla sempre di uomini e dobbiamo fare anche il loro bene. Dispiace non sia stata mantenuta la parola data, poi le schermaglie di mercato accadono.

Come nasce la trattativa?

A Davide Lippi avevo chiesto Politano visto l'infortunio di Zaniolo. E' da lì che nasce tutto, poi sono stati loro a chiedermi Spinazzola. Non volevamo farlo, ma obbligati dal dover prendere un esterno avevamo pensato di sacrificare un ragazzo che aveva superato l'idoneità.

L'Inter aveva chiesto di cambiare le condizioni prima delle visite?

Parlo di cortocircuito perché ancor prima delle visite c'è stato questo equivoco. Marotta si è sentito con Fienga e non era convinto dello scambio definitivo. Noi abbiamo fatto partire i ragazzi quando c'era l'accordo con Ausilio. Quando il mio AD mi dà l'ok, per me l'operazione è chiusa. Può mancare qualche dettaglio, ma l'operazione era chiusa.