“L’obiettivo è quello di vincere un trofeo”. Diego Perottitorna a Siviglia dopo 7 anni e dalla Spagna fa proclami. “Abbiamo la squadra, la qualità e la capacità per farlo”, continua l’argentino. L’esterno ritorna al Pizjuan dopo molto tempo: “Qui sono diventato un uomo, è emozionante tornarci per onorare la memoria di Puerta. Sono anni che non gioco qui”. Adesso, però, è un calciatore della Roma: “Fin da Pinzolo abbiamo lavorato bene e, per fortuna, non abbiamo subito molti gravi infortuni, cosa che ci permette di essere ben preparati per la lunga e difficile stagione che ci aspetta”. Cosa che, dopo l’anno passato, è tutt’altro che scontata dalle parti di Trigoria (ne sanno qualcosa gli ex Ruediger e Mario Rui). A Perotti fa eco Dzeko, che dopo la palma di capocannoniere del 2017 adesso vuole vincere con la Roma: “Adesso voglio lo scudetto e segnare ancora di più”, avvisa il bosniaco. A frenare gli entusiasmi, però, è Di Francesco: “Dobbiamo lavorare molto, abbiamo tanta strada da fare. Non deve migliorare un singolo reparto, ma tutta la squadra, che considero un corpo unico”. Ancora qualche giorno, poi inizierà il campionato: “Proprio per questo – spiega il mister -, affronteremo il Siviglia come se fosse una gara di serie A. In queste partite possiamo vedere cosa c’è da migliorare. Quando salirà la condizione faremo meglio, ma ad oggi sono soddisfatto dell’impegno dei ragazzi”. L’esterno destro, però, ancora manca: “Sarà difficile sostituire Salah”, tuona Perotti. “Con Monchi si lavora molto bene e c’è grande feeling”, sembra volerlo tranquillizzare Di Francesco.
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Perotti e Dzeko: “Vogliamo un trofeo”. Monchi ci riprova per Mahrez. Stadio, nuova conferenza
La squadra ha raggiunto la Spagna per l’ultima tournée prima dell’inizio del campionato: domani affronterà il Siviglia. Di Francesco: “Dobbiamo ancora lavorare molto”. Per l’attacco si candida Munir
TELENOVELA ALGERINA – E proprio riguardo l’erede di Salah, continua il corteggiamento della Roma per Riyad Mahrez. Il Leicester è fermo sulla propria posizione, ma deve anche fare i conti con la volontà del calciatore. Lo stesso Shakespeare, ormai, sembra essersi messo l’anima in pace: “Se ne vuole andare – ha ammesso oggi l’allenatore delle Foxes, aggiungendo -, ma finché non arriverà un’offerta ragionevole resterà qui”. Monchi non si sbilancia ("Non ho nulla da dire, parlerò venerdì") e punta sulla voglia di Mahrez di cambiare aria, ma è anche disposto ad alzare leggermente il tiro, portando l’offerta quasi a 40 milioni di euro. Poi, sarà il turno dell’algerino. A Mahrez spetterà chiudere questa telenovela definitivamente, in un senso o nell’altro. Se non dovesse accettare i giallorossi, Monchi virerà su Munir. Il giovane del Barcellona ha già un accordo di massima con la Roma e l’agente ha confermato l’interesse: “L’affare lo stanno gestendo i due club. I giallorossi sono un top club”. L’Ajax ha messo sul piatto 14 milioni, quindi il Barça ha chiesto almeno un milione in più. Anche qui, sarà decisiva la volontà del calciatore, molto più propenso ad aspettare la Roma che ad andare in Olanda.
STADIO – Un altro buco nell’acqua. Tanto rumore per nulla. Sono tanti i modi in cui si può descrivere l’ennesimo capitolo della tiritera amministrativa dello Stadio della Roma. Gli esponenti dei partiti si accusano a vicenda: cubature, tubi, ponti, strade. Il risultato? Una conferenza dei servizi decisoria. “Rimangono ancora criticità che richiedono approfondimenti progettuali”, afferma l’assessore Civita. Parole in contrasto con “lo stadio fatto bene” che auspicava la Raggi quando a fine aprile annunciava il nuovo progetto dei proponenti. La nuova conferenza inizierà a settembre. Altro tempo che se ne va. E da Fiumicino si candidano: “Costruitelo qui: siamo in grado di ospitare l’impianto”. Pallotta, forse, adesso si è stancato.
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