Sergio Pellissier, ex attaccante del Chievo Verona oggi presidente della Clivense, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TeleradioStereo. Tra gli argomenti in particolare la nuova avventura di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma. Queste le sue parole:
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Pellissier: “De Rossi crede nei suoi calciatori, Mourinho non lo faceva più”
Quando vedi Daniele De Rossi a che allenatore pensi? Chi ti fa venire in mente di quelli che hai vissuto? "Daniele l'ho seguito da quando ha iniziato ad allenare, ha fatto fatica dov'è andato perché indubbiamente non era facile. Credo che lui sappia gestire e trasmettere il suo amore per quella maglia, quell'obiettivo e quei tifosi. Lì si è trasformato in un allenatore importante, lui ama questa maglia, è proprio tifoso e trasmette a tutti quelli che sono attorno alla squadra e alla squadra stessa la sicurezza di avere un gladiatore e qualcuno che ti da una mano ad andare avanti. Non credo che possano cambiare così tanto i risultati se i giocatori sono gli stessi, credo che al contrario di Mourinho, e mi dispiace, abbia creduto sin dall'inizio in loro. Il portoghese invece a un certo punto sembrava volesse dargli la colpa, non è da lui e mi dispiace che sia andata così. Daniele però se lo merita, avete trovato un allenatore che ha la stessa passione che può avere un tifoso".
Cosa non è funzionato tra Daniele De Rossi e la SPAL? C'è bisogno di un minimo di qualità a disposizione? "Se vuoi vincere qualcosa di importante hai bisogno anche della qualità, ma alla SPAL poteva andare meglio. Credo che lì sia mancata la società che era un po' in confusione: cambi direttore sportivo, cambi gli obiettivi in corsa, tante situazioni che hanno provocato delle problematiche che non era facile riuscire a gestire, anche adesso stanno lottando in C per non retrocedere. C'erano tante complicazioni al suo interno e un allenatore giovane alle prime armi...era troppo anche per lui. Sarebbe servito un allenatore più esperto e più abituato a lottare per la salvezza, credo sia stato più un problema della società che di Daniele".
In questo calcio moderno uno come Baldanzi può essere determinante? "Tutti lo possono essere, bisogna solo riuscire a capire come farli rendere al meglio. A me dovevi buttare palla in profondità, sono stato fortunato ad approfittare delle occasioni che ho avuto. Bisogna sempre trovare la società, il mister e i giocatori che remano dalla tua parte e ti danno la possibilità di crescere e migliorare. Lui le qualità ce le ha, poi il ruolo non è importante".
Sei mai stato cercato dalla Roma? "Direttamente no, però girava questa voce. A meno che non hanno contattato direttamente la società, e loro mi nascondevano tutto, non lo so. Avevo sentito qualcosa ma nessuno mi ha detto se era vero o no".
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