Appena 149 minuti giocati, fascia indossata in una sola occasione e due prestazioni che non hanno di certo entusiasmato. La stagione di Lorenzo Pellegrini non è iniziata nel migliore dei modi. Il capitano giallorosso ha già saltato tre partite: per squalifica all'esordio contro la Salernitana e per infortunio contro Empoli e Sheriff. E senza il problema fisico accusato da Aouar contro il Milan (uscito al 31'), il minutaggio avrebbe potuto essere ancora minore. In un momento in cui la Roma sembra iniziare ad ingranare grazie soprattutto ai gol e alla presenza offensiva di Lukaku, Mourinho ha un disperato bisogno del ritorno del suo capitano. Lui nel frattempo corre a Trigoria e cerca di mettersi alle spalle il fastidio agli adduttori che continua ad aleggiare come un fantasma dentro Trigoria. Solo oggi si capirà se contro il Torino potrà quanto meno partire dalla panchina ma lo Special One si aspetta di averlo a completa disposizione almeno contro il Genoa nell'infrasettimanale.
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Pellegrini, la Roma ha bisogno del suo capitano
Qualità e rotazioni: a Mourinho serve il miglior Pellegrini
—Per la Roma è appena iniziato il primo tour de force della stagione con il turno infrasettimanale in programma tra 5 giorni, e i primi impegni europei che portano (come al solito) via tante energie fisiche e mentali. Viste le difficoltà di Aouar che deve ancora trovare i ritmi giusti per inserirsi al meglio nei meccanismi del centrocampo giallorosso e i continui stop di Renato Sanches che salterà almeno le prossime due, José Mourinho deve ritrovare quel giocatore che appena due anni fa lo aveva fatto sbilanciare: "Vorrei avere tre Pellegrini". La verità è che al momento alla Roma ne basterebbe uno, e non per forza quello della sua stagione migliore (14 gol e 8 assist nel 2021/22). Al capitano il gol manca da oltre 5 mesi (24 aprile). L'ultimo lo ha realizzato nella trasferta di Bergamo contro l'Atalanta persa 3-1. Pellegrini nella formazione di oggi tornerebbe inoltre a fare la mezzala, ruolo ricoperto in poche occasioni in giallorosso ma che lo ha lanciato nel calcio dei grandi a Sassuolo. Con un mediano d'impostazione come Paredes, al centrocampo giallorosso serve qualcuno che, oltre ad avere qualità, sappia anche fare interdizione aiutando così Cristante e togliendo qualche compito di troppo al 16 argentino. Lorenzo ha queste caratteristiche e fare due passi indietro rispetto al ruolo occupato negli ultimi anni potrebbe rimetterlo al centro del gioco della Roma. Non più solo rifinitore, ma un vero e proprio play a tutto campo che sappia trasformare l'azione da difensiva in offensiva per poi affidarsi alla qualità di Dybala e allo strapotere fisico di Lukaku senza per forza trasformarsi in un centrocampista goleador per mettere una pezza alla scarsa vena realizzativa degli attaccanti (Abraham e Belotti).
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