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Pastore: “Ritorno in Francia? Sì al Lione, no al Marsiglia. Sarei ancora al Psg se fossi stato meglio”

Il fantasista argentino è fermo per una botta all'anca da un mese e sono tornate le voci di mercato. Che lui non ha spento...

Marco Prestisimone

La stagione di Javier Pastore sembrava esser nata sotto una stella diversa. La fiducia di Fonseca e le sette partite consecutive da titolare tra ottobre e novembre avevano dato nuova linfa al Flaco, che si stava ritagliando un ruolo da protagonista approfittando anche degli infortuni di Pellegrini, Under e Perotti. Poi la botta all'anca che lo sta tenendo fuori da un mese e che ha spento di nuovo i riflettori, riaccendendo le voci di mercato: "Un ritorno in Francia? Mai dire mai nel calcio, non chiudo la porta a nessuna squadra - ha detto ai microfoni di Telefoot -. Al Marsiglia non potrei mai giocare (è grande rivale del Paris Saint-Germain, ndc). Ma ci sono altri club come il Lione, che è una società simbolo in Francia, e anche altre squadre". Petrachi e lo staff di Fonseca l'avevano motivato dopo il flop della scorsa stagione, ma la società e anche l'argentino sanno che in caso di offerta conveniente, le strade si separerebbero considerato l'ingaggio da top player che percepisce a Roma.

PARIGI - Inevitabile un passo indietro al PSG, che ha lasciato nell'estate del 2018 dopo sette anni: "Ho sentito dentro di me che era arrivato il momento di andarmene. Forse se fossi stato in condizioni fisiche migliori o avessi giocato un po' di più, sarei rimasto. Il club voleva prolungare il contratto e voleva che finissi la carriera a Parigi, ma io non mi sentivo più in grado di aiutare la squadra". A Roma è stato fischiato la scorsa stagione e anche all'inizio dell'avventura di Fonseca, poi le buonissime prestazioni - in particolare a Udine e in casa con Napoli e Milan - avevano fatto tornare il sereno. Con i tifosi del PSG invece è sempre stato amore: "Fin dal primo giorno i parigini hanno stabilito un legame molto forte con me. Non so se sono stato in grado di restituire questo affetto. Ma dopo il mio gol contro il Chelsea in Champions League è stato tutto magnifico: ho sentito che il loro amore era ancora più grande, mille volte di più. Leonardo? Fa molto bene il suo lavoro, fa di tutto per rendere il PSG la squadra più competitiva possibile e portarla lontano in Champions. E se dovesse richiamarmi... non lo saprete mai".