news as roma

Pasquale Sensibile: “Sabatini seguiva Garcia già da tempo. Roma? Inizio strabiliante”

Pasquale Sensibile è stato intervistato ai microfoni di Tele Radio Stereo. Ecco le sue dichiarazioni sul suo collega ed amico Walter Sabatini e sul momento della formazione giallorossa.

finconsadmin

Pasquale Sensibile è stato intervistato ai microfoni di Tele Radio Stereo. Ecco le sue dichiarazioni sul suo collega ed amico Walter Sabatini e sul momento della formazione giallorossa.

"Quando ci sono cambiamenti così radicali come ha avuto la Roma è sempre difficile fare previsioni. E' certo che serviva tempo e disponibilità che la piazza ha dato: riconosco che la tifoseria di cui si parla tanto non è mai stata eccessiva nei primi due anni. E' ovvio che si è superato il limite con quel derby ma il lavoro fatto in questi due anni è stato propedeutico per apportare gli aggiustamenti ideali. Garcia, poi, ha portato il giusto mix di autorevolezza, umanità e competenza tecnico-tattica. Le partite non si possono vincere tutte nel calcio ma la strada è quella giusta. Questi primi due anni sono stati propedeutici per costruire una squadra che magari non sarà la più forte,  ma ma è una squadra che sembra aver trovato l'alchimia giusta tra squadra tecnico ed ambiente.

Garcia? Ha avuto un inizio strabiliante. Lo studio degli allenatori per un direttore sportivo diventa imprescindibile, so bene che il direttore stava seguendo il lavoro e i risultati di mister Garcia già da tempo, è facile dirlo adesso, ma è così. In un momento in cui forse per calmare la piazza sarebbe stato più semplice ed accattivante un nome più rumoroso, invece è stato scelto il tecnico più funzionale.

Sabatini? Con lui mi lega un rapporto particolare. E' molto onesto intellettualmente, e so che semmai deciderà di lasciare, lo farà con un gesto importante, in poche parole : dopo aver vinto qualcosa con la Roma.

Gervinho? Non attribuivo a questo giocatore questo suo valore così devastante. Spesso noi direttori sportivi ci dimentichiamo che i calciatori sono essere umani, e banalmente anche solo cambiare piazza o latitudine, ti porta a cambiare faccia, avere più arroganza, ce ne sono stati mille o più giocatori che hanno avuto una evoluzione e una involuzione importante. Noi direttori sportivi dovremmo essere molto attenti anche alla vita privata dei calciatori, spesso gli basta cambiare piazza per farti scattare qualcosa, per diventare sfrontati, o sentirsi importanti. Oggi Gervinho potrebbe essere una sopresa per tutti, tranne che per Rudi Garcia."