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Partner italiano per gli americani? C'è ancora molto da aspettare

DiBenedetto domani mattina sarà a Roma, stavolta per rimanerci almeno un mesetto ed essere finalmente nominato Presidente del club

Redazione

DiBenedettodomani mattina sarà a Roma, stavolta per rimanerci almeno un mesetto ed essere finalmente nominato Presidente del club

, di cui dal 18 agosto è proprietario. Il 26 o, più probabilmente, il 27 verrà convocato il cda per ratificare la nomina. Per il nuovo CDA - 8 membri degli americani e 5 della banca - potrebbe essere necessaria  un’altra convocazione, forse ai primi di novembre.

 

Il futuro made in USA della Roma, ormai è una concretissima realtà di cui fa parte anche Unicredit. Fino a quando, però? Come si sa, la banca manterrà il suo 40% fin quando non avrà trovato un – munifico e referenziato partner – da affiancare al consorzio americano. Ma, lo sta cercando? Oppure, qualcuno ha manifestato interesse? Al momento sono negative le risposte a entrambe le domande. Dalle parti di Piaza Cordusio sono concentrati nella gestione corrente del club e – anche loro oltre che un potenziale futuro acquirente – nel capire il modus operandi dei manager a Stelle e Strisce. Quando saranno certi – da quel che si sa, già lo sarebbero – di aver affidato la Roma nelle giuste mani, si volgeranno al mercato italiano per trovare il nuovo socio che andrà a sostituire il loro istituto.

Stessa cosa stanno facendo tutti quei uomini d’affari, a cui non dispiacerebbe entrare in ASRoma. Come al solito accade alle nostre latitudini, c’è un po’ di diffidenza in tutto ciò che è forestiero. Oltretutto, bisognerà capire quanto vale questo 40%, perché il suo valore attuale potrebbe sensibilmente aumentare in caso di risultati positivi della squadra. In definitiva, tutti i discorsi sui probabili - ma ancora nonsicuri - cambi di partecipazioni in AS Roma saranno affronatati non prima della conclusione dell'attuale stagione calcistica. Ecco perché la dirigenza della banca ha la scarpetta giallorossa al collo.

TGC