Non viaggia in più in Skoda come un tempo ma con una Golf bianca ultimo tipo. Per il resto attorno a Giampietro Manenti c'è sempre la stesso atmosfera. Il presidente del Parma Fc è atteso domani alla prova del fuoco con il primo atto pubblico da neodirigente del club emiliano. Il suo passato, fatto di scalate mai arrivate al termine, pesa però come un macigno anche se a Parma, oggi, c'è chi vuole essere ottimista. Lo è, decisamente, Roberto Donadoni. Sarà forse perché l'uomo chiave della nuova proprietà, il manager Fiorenzo Alborghetti, è bergamasco come lui (per la precisione di Alzano, paese del preparatore atletico del Parma Giovanni Andreini) che oggi ha tuonato contro chi ha ''voglia di denigrare, sminuire e mettere in cattiva luce. Fino a prova contraria è come voler giudicare una persona colpevole di un reato, quando questo non è stato appurato. Il nuovo presidente ha 50 anni, la sua vita non può essere riassunta in due righe''. Proprio due righe non sono. Dal mancato acquisto del Pro Vercelli alla scalata mancata alle cartiere Pigna di Bergamo sino ai 72 giorni di trattativa con il Brescia finiti nel nulla. Oggi, ospite della trasmissione di Radio Uno 'A tutto campo', il patron delle Rondinelle Gino Corioni, ci è andato pesante esclamando: ''è una pazzia credere che la trattativa vada in porto'' ed il background finanziario dell'imprenditore lombardo gli darebbe ragione. In mano a Manenti c'è la Mapi Grup, società di consulenza con sede in Slovenia a Nova Gorica. Capitale interamente versato 7.500 euro, unico socio Maria Isabella Camporesi e, ma qui si entra nel campo dei 'si dice' affari con Gazprom e Lukoil. Di un colosso russo, nome però segreto, sarebbe il documento bancario mostrato ieri all'assemblea dei soci e che, ha confermato il manager Alborghetti, permetterà domani in conferenza stampa di provare ''che i soldi li abbiamo''. Insomma porteranno ''i documenti che attestano l'esistenza dei fondi. Se possibile pagheremo tutti i tesserati entro giovedì, altrimenti li pagheremo nei giorni immediatamente successivi. Non stiamo raccontando storie, rispetteremo la scadenza di lunedì''. Già, la fatidica data del 16 febbraio, quella legata agli stipendi dei giocatori e alle pendenze fiscali. Il vero Parma, se c'è, nascerà davvero in quella occasione. E' comunque in questo clima non semplice che domani il Parma sfida il Chievo, nel recupero della gara saltata domenica per maltempo. Una partita fondamentale per continuare ad avere speranze, anche per quello che succede in campo.
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Parma, resta l’enigma: di chi è la proprietà?
Tanti interrogativi senza risposta in seno alla prossima avversaria di campionato della Roma.
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