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Parma, D’Aversa: “Con la Roma restiamo compatti e umili. Di Francesco tra i migliori in Italia”

Parla il tecnico degli emiliani: "I giallorossi hanno calciatori forti, di gamba. Hanno una qualità importante nel possesso palla. Stimo molto Eusebio, sia come allenatore che come uomo"

Redazione

Alla vigilia dell'ultimo match del 2018 contro la Roma, il tecnico del Parma Roberto D'Aversa ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Sulla formazione.

È chiaro che abbiamo fatto pochi allenamenti, oggi abbiamo fatto la rifinitura quindi aspettiamo domani per prendere le decisioni finali. In questi casi, con tre partite in una settimana, si aspetta sempre l'ultimo momento per decidere.

Scozzarella?

Matteo non sarà convocato, dobbiamo valutare per vedere cosa ha.

Centrocampo?

Oggi ho provato Leo Stulac e Rigoni, che ha già fatto quel ruolo.

Roma?

Vengono da una gara importante contro il Sassuolo, hanno recuperato autostima. I loro terzini spingono molto, con gli esterni che si accentrano e giocatori di gamba. È una squadra che va limitata e che ha qualità importante. Dobbiamo lavorare in modo compatto, con molta attenzione sul loro terminale offensivo. Dobbiamo essere umili, essendo bravi a mettere la partita sui giusti ritmi, sfruttando al massimo le possibilità che ci possono capitare.

Di Francesco?

Lo conosco da molti anni, lo stimo molto anche come uomo. Ha fatto la trafila dalla Serie C e lo considero uno dei migliori allenatori italiani, anche quest'anno lo sta dimostrando nonostante la Roma abbia cambiato molto. È in corsa per il suo obiettivo e ha passato il primo turno della Champions.

I fatti di Inter-Napoli?

Secondo me non è semplice giudicare. Ho visto la partita, in diretta non si era capito, mentre dal campo le sensazioni sono state differenti. C'è un problema di cultura, abbiamo da imparare rispetto all'Inghilterra. Il calcio deve essere un evento sportivo, purtroppo esistono gli stupidi. Credo vadano fatte delle leggi anti-razzismo, purtroppo è un problema culturale che andrebbe sistemato. Ma ripeto, non è semplice giudicare.

La qualità della Roma?

Hanno molta fisicità, sembrano una squadra di basket e sono molto forti sulle palle inattive. Hanno giocatori forti, come Zaniolo che è giovane ma già può fare la differenza. Quando hai tanti giovani può capitare che ci siano dei momenti di non-continuità. Dovremo essere bravi ad affrontare la gara con il giusto atteggiamento, la Roma ha tante potenzialità.

Vittoria sulla Fiorentina?

Potevamo sfruttare altre situazioni, come anche l'espulsione. Hanno fatto tanti tiri, ma hanno tirato spesso da fuori. Tatticamente la squadra ha interpretato bene anche le gare precedenti, ma a Firenze abbiamo fatto gol con Inglese - che pure non era in condizioni fisiche ottimali. Contro il Chievo invece ha preso il palo. A Firenze siamo stati bravi a sfruttare la circostanza, anche segnando in chiusura di primo tempo. L'abbiamo interpretata in modo perfetto, ma con l'umiltà di chi si vuole salvare, e questa deve essere la nostra costante.

Bastoni e Zaniolo?

Sono due giocatori del '99, anche se vengono da un percorso diverso. Si tratta di prospetti importanti, Zaniolo gioca anche in un contesto con certe pressioni per cui è già un giocatore importante. Anche Bastoni comunque diventerà un giocatore importante.

Iacoponi?

Dà soddisfazione, anche agli occhi dei più piccoli. È la dimostrazione che nella vita bisogna crederci sempre, lo abbiamo preso quando eravamo in Serie C. Il fatto che quest'anno stia dimostrando di meritarsi la A per me è un orgoglio: siamo stati bravi a scegliere non solo il giocatore, ma anche l'uomo. Quello che non bisogna sbagliare è la scelta degli uomini. Tutto il gruppo è composto da grandi uomini, mi ritengo fortunato.

Tattica anti-Roma?

Parlavo di un baricentro più alto o più basso in base a quello che può essere il loro centravanti. Schick contro il Sassuolo ha dimostrato di sfruttare bene la profondità. La Roma è forte sulle fasce e sulle sovrapposizioni, e non ti permette una certa aggressività. Bisogna affrontarli in modo intelligente.

Gli allenatori di Pescara?

C'è anche Vivarini che allena in B. Io ed Eusebio siamo cresciuti insieme a livello calcistico. L'ultima volta che abbiamo vinto i Mondiali c'erano due giocatori di Pescara, non so cosa c'è ma per una regione così piccola il fatto di avere tanti allenatori è un fatto da tenere in considerazione.

Infortunati?

Siamo abituati agli infortuni, ma aspettiamo domani.