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Paredes, tanta foga e poca grinta: un solo passaggio chiave e nove palle perse a Praga

Paredes, tanta foga e poca grinta: un solo passaggio chiave e nove palle perse a Praga - immagine 1
Il centrocampista argentino è arrivato alla Roma per prendere in consegna le chiavi di un centrocampo rimasto orfano di Matic. Il rendimento è altalenante, i problemi i soliti
Redazione

Non è Matic, e questo lo sapeva anche Mourinho. Ma il ritorno al passato di Leandro Paredes con indosso la maglia della Roma procede a tratti più scuri che chiari e preoccupa per il futuro. Come l'argentino ha abituato chi lo ha ingaggiato negli ultimi anni. Prestazioni altalenanti che faticano a stabilizzarsi sul livello che vorrebbero la società e Mourinho. Lo stipendio di 4,5 milioni più bonus richiederebbe un rendimento ben migliore che non si limiti a qualche assist da fermo. Lo Special One in questo avvio di stagione lo ha spesso schierato al fianco di Bryan Cristante, insostituibile per il portoghese, chiamato a impostare la manovra e a verticalizzare sui movimenti delle punte e sugli inserimenti delle mezzali. La qualità del giocatore non è in discussione, ma la sensazione è che dia sempre meno di quanto realmente possa dare. Nella disfatta di ieri a Praga emerge, ancora una volta, una precisione nel servire ai compagni sufficiente – l'86% di passaggi riusciti – ma una quasi totale incapacità di pescare il compagno con passaggi chiave che portino a concrete occasioni da gol.

Il dato sui passaggi chiave parla di un'unica occasione in cui l'argentino ha generato una grande opportunità. Rimanendo sulle statistiche personali della prestazione di Paredes salta all'occhio il numero di possessi persi, ben 9, sintomo di poca sicurezza del centrocampista in una zona nevralgica del campo che può portare a situazioni molto pericolose. Ad aggiungersi ad una partita per nulla brillante è il solito cartellino giallo che non manca quasi mai nel suo tabellino personale. Ciò che fa riflettere ancor di più è che di falli l'argentino ne commette solo uno, infatti il cartellino arriva per eccessive proteste. Una situazione a cui ormai il centrocampista della Selecciòn ha abituato Mou e compagni e che sicuramente non farà piacere al mister. Grinta non sempre fa rima con foga e quella di Paredes non porta alcun beneficio alla squadra. È naturale che il pensiero vada alla partenza di Nemanja Matic, perno della Roma dello scorso anno, capace di dare solidità a tutto il reparto con la sua grande esperienza. L'addio percepito con amarezza dallo stesso Mourinho lascia qualche rimpianto, ma è bene voltare pagina. Leandro ha ancora tempo per giocarsi le sue carte, sperando che non si tramutino, come spesso accade, in cartellini.

Lorenzo Scattareggia

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