Numero 16 e posto davanti alla difesa. Con qualche comprensibile perplessità viste le ultime due annate. Ai tifosi della Roma sarà sicuramente venuto in mente un déjà-vu, quando quel numero e quel ruolo erano designati per Daniele De Rossi. Oggi invece, il metronomo di Mourinho è Leandro Paredes (almeno quando la partita lo permette). L'argentino, arrivato in extremis per cercare di far dimenticare all'ambiente giallorosso l'addio (mal digerito) di Matic, si è subito messo a disposizione. Dopo le prestazioni negative con Verona e Milan, contro l'Empoli è stato autore di una buona prestazione con 62 tocchi di palla, 59 passaggi tentati di cui il 91,5% messi a segno. Lo Special One ha già dato prova di contare su di lui soprattutto perché quando è in campo, cambia la fisionomia del suo centrocampo. Leandro è il metronomo che serviva per favorire gli inserimenti delle mezz'ali sganciando di fatto anche Bryan Cristante. I numeri del 4 giallorosso in fase offensiva sono cresciuti a dismisura in questa stagione proprio grazie alla presenza del nativo di San Justo. I tiri per partita sono passati dagli 0.8 della passata stagione ai 2.3 di quest'anno, così come i passaggi chiave (lo scorso anno 0.4, ora 2.3) ma anche i dribbling (da 0.3 a 1.5 per partita), frutto di una nuova posizione in campo che gli permette di arrivare più spesso nei pressi dell'area avversaria dove Bryan, soprattutto con l'Atalanta, ha dimostrato di avere le capacità per fare male. Basta guardare le ormai celeberrime heatmap o il secondo gol di Dybala contro l'Empoli nel quale il numero 4 raccoglie palla da Kristensen e sgasa sulla fascia lasciando sul posto 2 avversari prima di servire l'argentino al limite dell'area.
news as roma
Paredes, il mediano che cambia il centrocampo della Roma. Ma occhio all’avversario
Nuova soluzione tattica ma occhio all'avversario
—Non un doppio play, come accadeva l'anno scorso con Matic e lo stesso Cristante, ma un triangolo di cui Paredes rappresenta il vertice basso. Questa soluzione però non può essere continuativa e Mourinho lo sa. Non solo per la tenuta fisica e atletica dell'argentino che non è più quello ammirato nella prima esperienza in giallorosso ma soprattutto per le sue caratteristiche e quelle degli avversari. Nelle prime 3 partite giocate in questa stagione, Paredes ha commesso un solo fallo (contro il Milan) troppo poco per chi dovrebbe schermare la linea difensiva. Appena 5 invece i palloni recuperati perché le qualità di Leandro sono principalmente (e quasi unicamente) con il pallone tra i piedi. Giusto dunque adottare questa soluzione in partite come quella di domenica dove la Roma può fare la partita tenendo palla più dell'avversario, ma difficilmente si potrà ripetere contro squadre che aggrediscono alto come accaduto contro i rossoneri dove infatti ha lasciato il campo dopo 70 minuti dopo una prestazione opaca.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Roma senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Forzaroma per scoprire tutte le news di giornata sui giallorossi in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA