La storia di Giammario Piscitella, calciatore della Roma ma originario di San Marzano, ha fatto il giro d’Italia.
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Papà Piscitella: “Una realtà che ripaga i tanti sacrifici fatti”
La storia di Giammario Piscitella, calciatore della Roma ma originario di San Marzano, ha fatto il giro d’Italia.
Il giovane attaccante nato il 24 marzo del 1993, che domenica ha esordito con la maglia giallorossa all’Olimpico nel 4-0 contro l’Inter, in cui lui ha servito anche l’assist del poker a Bojan, è l’ultimo astro del calcio italiano in attesa della definitiva esplosione.
Una storia interessante quella di Giammario, che dal piccolo paese nell’Agro nocerino è arrivato nella Capitale. Piscitella, infatti, è partito da San Marzano. Lì ha mosso i primi passi, scoperto da Enrico D’Angelo: ha giocato nelle scuole calcio di Castello di Cisterna e in quella dell’Empoli (in cui sono stati anche Montella, Caccia e Di Natale), dove si è trasferito con tutta la famiglia e all’età di 14 anni è arrivato alla Roma. Un quarto d’ora e poco più di gioco contro i nerazzurri però gli hanno fatto già guadagnare un bel po’ di fama ed hanno fatto impazzire un intero paese.
San Marzano, infatti, da quel 79’ è in festa per l’esordio di un concittadino nella massima serie e da oggi qualche abitante in più di quella cittadina nel nocerino tiferà Roma. Chi, da domenica, è diventato un tifoso sfegato dei giallorossi è sicuramente Raffaele Piscitella, papà del giovane calciatore classe 1993, che a Metropolis svela qualche curiosità su suo figlio e spiega la grande emozione vissuta al momento dell’ingresso in campo di Giammario. “E’ stata una grande emozione - dice Piscitella padre -. Giammario aveva già fatto 5 o 6 allenamenti con la prima squadra e speravamo di vederlo in campo il prima possibile, non credevamo però potesse entrare contro l’Inter”.
Dopo la partita però i telefoni di Piscitella padre e figlio saranno andati a fuoco: “Mi hanno chiamato tantissime persone che avevano visto mio figlio in campo e penso che anche lui abbia ricevuto moltissime telefonate. Ovviamente ci siamo sentiti anche io e Gianmarco - svela il signor Raffaele -. Era contentissimo!”. Il papà ha seguito la gara da casa: “Non me la sono sentita di andare fin lì, mi sarei emozionato troppo - dice -. Non voglio dire che io e mia moglie abbiamo pianto ma ci siamo commossi tantissimo, soprattutto quando dalla Curva Sud ho sentito quel coro, ‘Piscitella facci un gol’, lì il mio cuore batteva a mille”.
Esordio mica facile per il 18enne Giammario: giocare al fianco di Totti e De Rossi non è cosa di tutti i giorni, ma che rapporto c’è con i senior della Roma?: “Lo hanno aiutato tantissimo, sono stati come dei fratelli maggiori per lui”. Ad attenderlo fuori dall’Olimpico però c’era lo zio che lo ha riportato a casa, a San Marzano, dove ad attenderlo c’era una vera e propria sorpresa: “Gli abbiamo fatto una grande festa - confessa il papà di Giammario Piscitella -. La città poi lo ha accolto facendogli tanti striscioni, è stata una grande accoglienza”.
Ma Giammario non si scompone e continua per la sua strada, con un occhio ai suoi idoli: “Del Piero e Zanetti sono i calciatori a cui si ispira Giammario, esempi di correttezza e che lui vuole imitare in campo e fuori, non a caso dopo la gara contro l’Inter lui è corso a dare la mano a Zanetti”. Dopo il primo assist ci si aspetta il primo gol, magari nel derby: “Speriamo intanto che continui a giocare con la prima squadra e segni, l’avversario poco conta. Certo, contro la Lazio sarebbe il massimo”.
Con il suo esordio in serie A Piscitella è finalmente arrivato nel calcio che conta, ma la strada per rimanerci è ancora molto lunga e il papà di Giammario ricorda ancora oggi i tanti sacrifici fatti perché questo sogno potesse realizzarsi: “Di sacrifici ne abbiamo fatti tantissimi - dice il signor Raffaele - ricordo ancora adesso i tanti viaggi che abbiamo dovuto sostenere per far allenare Giammario, ci abbiamo sempre creduto e il suo sogno è diventato inevitabilmente anche il nostro”.
FONTE resport.it
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