Il padre di Bojan Krkic è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo.
news as roma
Papà Bojan: “Mio figlio è contento a Roma, ha bisogno di continuità. Siamo nelle mani di Zeman”
Il padre di Bojan Krkic è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo.
Queste le sue parole.
Diverse squadre volevano Bojan, lui ha deciso di restare. Perché? "A fine stagione era molto contento, aveva trovato continuità nelle ultime partite e mostrato il suo valore ai tifosi e alla società. Lui voleva un allenatore che scommettesse su di lui".
Con Luis Enrique cos'è successo? "Ogni tecnico sceglie a suo modo. Quando Luis ha avuto fiducia in lui, il ragazzo ha risposto. Meritava di giocare di più ma ogni allenatore ha le sue idee".
I tifosi della Roma credono molto in Bojan, ma c'è la situazione contrattuale con il Barça che preoccupa. "I tifosi non devono preoccuparsi, Bojan ha avuto buone offerte da grandi club ma la sua volontà era restare a Roma. Si trova bene qui, è contento, si trova bene con tifosi, società e compagni. Spera di rimanere a lungo, per molti anni e vincere con la maglia giallorossa. Il suo futuro non dipenderà solo da lui".
Zeman ha detto "Bojan ha qualità ma deve adattarsi al mio gioco ed è individualista". "Stiamo parlando di un grande allenatore, conosciuto anche a livello mondiale. E' stato lui a chiedere a Bojan di restare nella Capitale, siamo tutti nelle sue mani. La speranza è che possa giocare di più rispetto allo scorso anno".
Bojan si sta convincendo che si può diventare grandi anche lontani da Barcellona? "Sin dal primo giorno Bojan ha dimostrato i suoi intendimenti. Non guarda al passato, ma sempre al futuro e concentrarsi sulla Roma. La sua professionalità non va messa in dubbio".
Luis lo ha fatto giocare poco, ma Bojan cos'ha sbagliato nel suo primo anno? "E' chiaro che Bojan può aver commesso degli errori, ma è complicato esprimersi al meglio quando si gioca poco. Ci sono state anche difficoltà di adattamento, ma i suoi gol non sono stati pochi, se andiamo anche a vedere a giocatori come Forlan, Eto'o e Sanchez che nella prima stagione in Italia hanno fatto anche peggio di Bojan. E' venuta a mancare la continuità".
Ha sofferto il cambiamento tra Spagna e Italia? La fase di adattamento è superata? "Si è integrato fantasticamente a Roma. L'adattamento è stato complicato, lui è sempre stato al Barcellona, ha cambiato completamente vita. L'affetto dei tifosi è stato un elemento importante, a fine stagione gli hanno regalato degli striscioni. Ha sempre avuto ripagare questa fiducia dei tifosi".
Qual'è il ruolo perfetto per Bojan? "Bojan è un uomo gol, è il giocatore che ha segnato più reti nella cantera del Barça. Si è sempre espresso bene da attaccante centrale, ma può adattarsi. Non ci sono più posizioni fisse, nel Barça ha giocato spesso da punta esterna. Ma bisogna avere continuità per dimostrare fiuto del gol, velocità e qualità tecnica".
E' pronto ad affrontare la concorrenza a livello mentale? "Sì, è preparato. Quando Bojan debuttò a 17 anni con Rijkaard, c'era gente come Ronaldinho, Henry, Messi e lui riuscì a ritagliarsi uno spazio importante. La Roma ha grandi attaccanti, l'importante è che ci sia un'uguaglianza di condizioni. Lo scorso anno altri attaccanti giocavano 80-90 minuti e lui doveva dimostrare tutto in dieci minuti. Nell'anno di Ibra a Barcellona, lui riuscì a togliergli il posto nelle ultime partite, dimostrandosi fondamentale per la conquista del campionato".
Cosa le ha detto suo figlio dei metodi di allenamento di Zeman? "Ogni tecnico ha la sua concezione e il suo metodo di lavoro. Lui è arrivato ben allenato al ritiro, certamente è un lavoro più duro rispetto a quello a cui è abituato".
Speriamo vinca la classifica cannonieri. "Nella vita lo abbiamo educato al senso di responsabilità, alla capacità di stare in gruppo e lottare per un obiettivo. Lui preferisce i successi di squadra rispetto a quelli personali. Certo, se vincesse la classifica dei cannonieri sarebbe tanto di guadagnato. La speranza è che possa essere determinante per i successi della Roma".
© RIPRODUZIONE RISERVATA