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Pallotta: “Vorrei che Totti facesse il dirigente. Garcia usava sempre la stessa tattica”

"Il capitano si è detto interessato all'idea di andare a giocare a Miami, che però non ha una squadra nell'MLS. Ma potrebbe essere interessato anche a trasferirsi a New York. Adoro De Sanctis, vorrei farlo allenatore/direttore quando si ritirerà"

Redazione

James Pallotta è tornato a parlare della Roma in occasione della Sloan Sports Analytics Conference di Boston. Un tifoso lì presente ha raccolto alcune dichiarazioni del presidente giallorosso - che al momento non trovano conferme dalla società - che, dopo aver affermato di adorare "De Sanctis, vorrei farlo allenatore/direttore quando si ritirerà", si è soffermato su una sua grande passione: i dati analitici nel calcio: “Sono un grande fan dei dati analitici. Il problema con Garcia è che usava sempre la stessa tattica e non seguiva questi dati. Per fortuna Spalletti non è così, sono molto contento con quello che Luciano ha fatto fino ad ora. Parlando di dati, la Roma ha un team che si occupa di sviluppare e mantenere un grande database dei giocatori provenienti da tutti il mondo. Abbiamo molte statistiche che usiamo per valutare i giocatori che vengono presi in considerazione per l’acquisto”.

A tal proposito ha parlato anche Alex Zecca, il braccio destro di Pallotta: "Abbiamo fatto molte ricerche su Stephan El Shaarawy prima che arrivasse a Roma. Abbiamo parlato a diverse persone per capire il motivo del suo fallimento a Monaco e nell'ultimo periodo a Milano. Quando è arrivato, ha parlato con noi dicendoci che questa era la sua ultima grande occasione prima di finire in squadre come il Genoa".

Fermandosi con una 20ina di persone, Pallotta ha parlato del capitano della Roma: “Quella di Totti è una situazione davvero difficile. Vorrei che entrasse a far parte del managemente ma lui preferirebbe continuare a giocare. Totti si è detto interessato all'idea di andare a giocare a Miami, che però non ha una squadra nell'MLS. Ma potrebbe essere interessato anche a trasferirsi a New York".

Inevitabile un commento anche sullo sponsor: "Molte compagnie con cui abbiamo parlato volevano anche i naming right per lo stadio, e ora non abbiamo intenzione di unire le due cose". Parole dure, invece, per Iturbe: "Non è adatto al nostro stile di gioco".

Il presidente si è poi soffermato sul settore giovanile: "Vorremmo avere più giocatori italiani nelle giovanili. Sono entusiasta di vedere alcuni dei ragazzi del settore giovanile in prima squadra. Abbiamo fatto un accordo con alcune università per quei ragazzi che non riescono a sfondare nel calcio professionale, in modo che abbiano un accesso sicuro all’università".