news as roma

Pallotta: “Ha ragione Spalletti, vorrei essere più presente”

Il presidente prova a tendere la mano al tecnico: "Mi piacerebbe essere di più a Roma, ma il lavoro fatto sul nuovo stadio nell’ultimo anno è stato incredibilmente importante e io avevo bisogno di farlo"

Redazione

James Pallotta prova a tendere le mano a Luciano Spalletti. Dopo aver fatto scoppiare la bomba con le dichiarazioni in una radio Usa, il presidente della Roma torna a parlare e lo fa tramite le pagine de "La Gazzetta dello Sport" e de "Il Messaggero": "Ha ragione Luciano. Mi piacerebbe essere a Roma di più, ma il lavoro fatto sul nuovo stadio nell’ultimo anno è stato incredibilmente importante e io avevo bisogno di farlo. Un 2-0 sul Lione come regalo di compleanno? Non mi servono doni. I giocatori e la squadra mi hanno già regalato quattro anni fantastici".

RICAPITOLANDO - Parlando ad un radio statunitense, Pallotta aveva detto: "A Lione la squadra aveva finito la benzina. Credo che alcuni giocatori siano stanchi per i troppi minuti giocati". Mentre per il match col Napoli aveva aggiunto: "Prima della partita non avevo buone sensazioni per la formazione. Abbiamo inserito Salah a 35 minuti dalla fine. Ha aperto la partita, magari poteva essere messo prima o dall’inizio". Spalletti nel post partita di Palermo ha poi chiarito alcuni concetti: "Sono io il responsabile di come va la squadra. Non deve attaccare i giocatori, se tocca me va bene. Non mi lascio molto impressionare dalle parole di un presidente". Poi allargando il discorso ha aggiunto: "Io sono entrato in un momento in cui avevano un po’ di difficoltà e non sono stato a chiedere niente. Anche a fine anno ho accettato molte situazioni che erano già imbastite in precedenza, anche perché mi andavano bene. Si sono fatte cose in funzione di quello che poi ci hanno portato via. Digne ce l’hanno portato via, poi Pjanic, ma soprattutto Gervinho, il giocatore più forte negli ultimi due anni. Abbiamo rimesso delle pedine, ma non si sono fatte strategie future. Noi avevamo delle difficoltà a fare mercato. Ci sono delle cose che si dicono e delle cose che non si dicono". E la conclusione è stata: "Il presidente vive fuori, ma a volte la figura del presidente è insostituibile e ci farebbe piacere partecipasse di più".