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Pallotta: “Dopo gli Usa, anche Cina e Africa ameranno la Roma”

LaPresse

Il presidente romanista parla dei piani per un'espansione "virtuale" del brand: "Engagement e contenuti di qualità per portare il giallorosso nel mondo"

Mirko Porcari

"L'International Champions Cup è una grande vetrina, ma è solo un piccolo pezzo di un puzzle". James Pallotta prova a spostare l'attenzione dal campo al mondo virtuale dei social, tracciando il percorso futuro della Roma nel corso di un'intervista al portale statunitense «Fastcompany».

Il Presidente romanista ha espresso più volte la necessità di far conoscere il brand della squadra in giro per il mondo, la soluzione è nella produzione di contenuti: "Creiamo più contenuti di chiunque altro, deve essere materiale di qualità altrimenti non puoi aspettarti che le persone ci perdano tempo o paghino per vederlo."

Quando si parla di contenuti, spesso i club più grandi vengono giudicati dal numero di followers, ma Pallotta sposta l'attenzione sull'engagement (in pratica la capacità di coinvolgere gli utenti e creare un legame forte con loro), che permette a una squadra come la Roma di competere con realtà come il Real Madrid, che viaggia su un numero dieci volte maggiore di seguaci da social network: "Qualità più che quantità. Alla fine della giornata dobbiamo essere sicuri che tutto quello che abbiamo fatto deve essere di altissimo livello. Se credo che qualcosa non sia all'altezza, preferisco evitare di metterlo. Se non capisci quello che interessa i fans, loro possono stufarsi e smettere di seguirti."

Oltre agli Stati Uniti, la Roma sta provando a farsi conoscere anche in paesi come il Messico e l'India, per Pallotta la pazienza è la chiave per penetrare in nuovi mercati: "Non metto pressione a nessuno dicendo - "dobbiamo essere in India, dobbiamo avere maggiore seguito in Africa o in Cina!" - solitamente non sono un tipo paziente ma capisco che se dietro c'è un progetto valido e un brand forte, nel corso del tempo acquisiremo fans nel mondo perché vorrà dire che stiamo facendo le cose per bene."