(repubblica.it – F.Bianchi) A Roma-Napoli sabato sera hanno potuto assistere un buon numero di tifosi del Napoli: un passo avanti rispetto al passato quando la trasferta era proibita ai tifosi napoletani (dopo la vicenda, ricordate?, del treno fantasma).
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Ordine pubblico: l'esempio di Roma-Napoli. Ma adesso tocca ai club
(repubblica.it – F.Bianchi) A Roma-Napoli sabato sera hanno potuto assistere un buon numero di tifosi del Napoli: un passo avanti rispetto al passato quando la trasferta era proibita ai tifosi napoletani (dopo la vicenda, ricordate?, del treno...
Furono addossate colpe ai napoletani che non avevano, o che aveva solo un gruppetto: non fu una bella storia. Ma adesso la trasferta è stata riaperta: merito della tessera del tifoso? Non credo. E' vero che da Napoli sono arrivati solo sostenitori "tesserati" (circa 1300) e gli altri se ne sono stati a casa, mentre in tribuna c'era anche qualche migliaio di tifosi del Napoli residenti in provincia di Roma. Il merito principale è il lavoro fatto dalla questura di Roma, in collaborazione con quella di Napoli. "Fermezza e coerenza", il motto della "squadra" di Francesco Tagliente.
Fermezza, coerenza e - aggiungiamo noi - anche attenzione massima, su tutto il territorio: Olimpico presidiato anche di notte, 51 equipaggi in borghese dislocati in tutta la città, zone (segrete) dove portare fermati e arrestati, un paio di Daspo, due striscioni offesivi dei napoletani subito sequestrati, navette per gli spostamenti, eccetera.
E un lavoro di informazione importante lungo tutta la settimana. Da Napoli sono arrivati un funzionario e 3-4 agenti a dare un aiuto. Massima attenzione anche ai percorsi autostradali e ferroviari. Uno sforzo notevole, insomma: la dimostrazione è che se si vuole, si può.
In futuro il Viminale prevederà trasferte riservate solo ai possessori della tessera del tifoso: ma i club devono mettere in atto tutte quelle facilitazioni, e sconti che sinora non si sono (quasi) mai visti. Maroni deve imporsi, altrimenti la tessera sarà sempre considerata (e sinora non certo a torto) come qualcosa di vessatorio, uno strumento di polizia, un adempimento che non facilita la vita del tifoso per bene, anzi in qualche caso la complica pure. C'è tempo per rivedere tutto il progetto. Se vogliamo riportare davvero il pubblico negli stadi (per ora mezzi vuoti) c'è ancora molto da lavorare. A fine febbraio una riunione al Viminale traccerà la rotta per il futuro. I tifosi vogliono chiarezza: solo così torneranno negli stadi.
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