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Olimpico, la “fuga” non si ferma: ecco il perché nel sondaggio di Contucci

Tramite il sito asromaultras.org l'avvocato romanista ha lanciato una consultazione che ha coinvolto oltre 3mila tifosi, molti dei quali frequentatori assidui della Sud: mancanza dell'ambiente e aumento delle misure di sicurezza allontanano la...

Valerio Valeri

Allo stadio non ci vado più. Questa affermazione l’abbiamo sentita decine di volte quest’anno, non solo da parte di chi è abbonato in Curva Sud e aderisce con convinzione allo sciopero dei gruppi organizzati contro le decisioni del questore D’Angelo e del prefetto Gabrielli, ma anche di chi, fino alla scorsa stagione, era solito acquistare un biglietto di Tribuna o Distinti almeno sei-sette volte. In particolare per le grandi occasioni, come i match contro Juventus, Inter, Milan, Napoli, Fiorentina e al derby. I motivi di questa disaffezione sono tanti e un quadro abbastanza chiaro e dettagliato lo forniscono i risultati di un sondaggio lanciato dall’avvocato Lorenzo Contucci, tramite il sito asromaultras.org.

In cinque giorni 3214 persone hanno risposto, fornendo informazioni utili per comprendere il fenomeno del graduale svuotamento dell’Olimpico. Il primo risultato che salta all’occhio è che c’è stato un calo del 45% di frequentatori assidui (almeno 16 partite viste in una stagione) dal 2014/2015 al 2015/2016. Mentre, chi allo stadio ci va meno di 3 volte è schizzato del 50% circa. Questo vale a dire che lo zoccolo duro di tifosi, anche non abbonati, che era solito seguire in casa la Roma si è disperso, preferendo una scelta molto più oculata e selezionata dei match per cui acquistare il biglietto.

Chi resiste, invece, è il tifoso da trasferta. Quello che – in tal caso grazie alla politica societaria che ha istituito la “As Roma Club Away” –si muove dalla Capitale per andare a sostenere i colori giallorossi un po’ ovunque, soprattutto in località più comode come Modena (Carpi), Reggio Emilia (Sassuolo), Empoli, Firenze, Bologna, Frosinone. Dal sondaggio si evince che la metà degli intervistati è andata in trasferta più di tre volte, preferendo investire nei biglietti dei settori ospiti più che in quelli dei settori dell’Olimpico. Il risultato è evidente: contro Sassuolo, Carpi ed Empoli gli impianti erano per metà colorati di giallorosso e il sostegno è stato decisivo per condurre la squadra di Spalletti alla vittoria.

Ma arriviamo ai motivi principali della “fuga” dall’Olimpico: mancanza dell’ambiente precedente (poco tifo, zero coreografie), istituzione delle barriere divisorie nelle curve e aumento dei controlli all’esterno e all’interno dello stadio. È ormai diventata prassi doversi recare alle partite con molto più anticipo rispetto al recente passato, per evitare il rischio di entrare a match già iniziato, come accaduto soprattutto nelle gare di Champions: tutti ricorderemo a lungo le 700 persone rimaste in fila fuori ai tornelli in occasione di Roma-Real Madrid.

Il sondaggio di Contucci, dunque, rende chiaro che tra i tifosi fidelizzati, per la maggior parte fruitori della Curva Sud, l’assenza dallo stadio perdurerà fintanto perdureranno le misure di sicurezza e la presenza delle barriere. Ciò non farò altro che incidere negativamente sugli introiti della società e, ovviamente, sullo spettacolo.