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Okaka: “Non scorderò mai il 7-1 contro lo United. Scioccati anche Totti e De Rossi”

Okaka: “Non scorderò mai il 7-1 contro lo United. Scioccati anche Totti e De Rossi” - immagine 1
L'attaccante dell'İstanbul Basaksehir racconta alcuni retroscena del suo passato in giallorosso. Dalla terribile sconfitta ai quarti di Champions League, alle discussioni con Spalletti dopo l'acquisto di una macchina potente

Redazione

Il 10 aprile del 2007 si scriveva una delle pagine più tristi della storia della Roma. Ci troviamo all' Old Trafford, si gioca il ritorno dei quarti di Champions League e i giallorossi erano quasi sicuri di portare a casa la qualificazione dal momento che all'Olimpico avevano vinto per 2-1. Ma il Manchester, in soli 19 minuti, infrange i sogni dei tifosi della Roma mettendo a segno i primi tre gol. Da lì in poi è tutto in discesa, gli inglesi vanno a rete ben 7 volte. De Rossi segna il gol della bandiera e finisce 7-1. Ad un minuto dalla fine, entra Okaka ed è lo stesso giocatore a raccontare a Cronache di Spogliatoio, qualche retroscena del match. Queste le sue parole: "Non dimenticherò mai il 7-1 contro lo United. Non ho mai visto niente del genere in 20 anni di carriera. Anche Totti e De Rossi erano scioccati. Prima della partita quelli dello United erano molto tranquilli. Pronti, via. Dopo 20 minuti perdevamo 3-0. Loro avevano la moto, Rooney era imbarazzante, sembrava un centometrista. Cristiano Ronaldo era un bello spettacolo per tutti, ma un bruttissimo spettacolo per noi. Sul 7-1 Spalletti mi ha dato la soddisfazione di giocare un quarto di finale di Champions, per di più all'Old Trafford e contro fenomeni di quel calibro. Quando sono entrato mancava un minuto alla fine, ho pensato: 'vabbè mi prendo quest'esperienza e finisce quà'. A fine partita eravamo tutti scioccati".

Okaka: "Ho comprato una macchina potente. Spalletti mi disse di cambiarla o di non presentarmi agli allenamenti"

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In seguito, l'attaccante dell'İstanbul Basaksehir ha raccontato alcuni retroscena del suo passato con la maglia giallorossa: "A 18 anni giocavo con Totti, Mexes e Menez, mi sentivo uno di loro. Avevano belle macchine, cos' dissi: 'Perché non posso averla anche io?'. Andai a comprarne una potente, il giorno dopo mi recai a Trigoria tutto tranquillo. Il parcheggio, però, era tutto pieno, c'era solo un posto: quello davanti all'ufficio del mister. Spalletti si affaccia e dice: 'Ma di chi è questa qui?'. Gli dico che è mia, appena entro nello spogliatoio mi fa: 'Se domani ti presenti con quella macchina è meglio che non vieni proprio'. Il giorno dopo mi sono presentato in Smart"