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Occhio Roma. Da quando Silvio è sceso in campo…

(di Alessio Nardo) Menomale che Silvio c’è. Lo pensano ancora in tanti. Da nord a sud, italiani e non.

Redazione

(di Alessio Nardo) Menomale che Silvio c'è. Lo pensano ancora in tanti. Da nord a sud, italiani e non. Compresi i tifosi del Milan, per quanto privati degli idoli Ibra, Thiago Silva, Gattuso, Seedorf, Nesta. Ma Lui, Lui è rimasto. O meglio, è tornato. Dall'atterraggio hollywoodiano a Milanello di metà novembre, molto è cambiato. Le prestazioni scialbe e piatte d'inizio stagione sono un ricordo, la squadra di Allegri ha ritrovato smalto, entusiasmo, risultati. E perché no, anche l'aiuto del destino. Silvio, d'altronde, può. Può sovvertire i destini di un collettivo modesto, tramutandolo in vincente.

Un pareggio in rimonta (a Napoli) e quattro successi consecutivi in campionato. Settimo posto in classifica a soli due punti dalla Roma e a sei dalla zona Champions. Il Milan è tornato, grazie ai poteri magici di Silvio. Più che un uomo, un Dio. Colui che compare, sparisce e riappare. Quando sembra sepolto, risorge e riporta la luce. Anche loro, i fischietti nostrani, ne hanno subito il fascino, arrivando persino a fare un torto alla Juve (!). Il 25 novembre scorso, Rizzoli si segnalò come primo arbitro al mondo a fischiare il "fallo d'ascella", punendo l'intervento in area di Isla e concedendo a Robinho il rigore dell'1-o decisivo. Signora furiosa, e a ragione. Cose dell'altro mondo. Cose da Silvio.

E a Catania, cinque giorni dopo? Ad inizio ripresa, El Shaarawy pareggia il vantaggio di Legrottaglie, segnando in clamoroso fuorigioco. L'offside, sul tocco di Robinho, è visibile a velocità normale. Per tutti. Non per il signor Orsato di Schio, che convalida e dà il via alla rimonta rossonera. 3-1, altri tre punti. E a Torino, il 9 dicembre, sul 2-1 in favore del Diavolo, a mezzora dalla fine, Pazzini commette chiaro fallo in area granata su Masiello, prima di realizzare (di destro) il tris. Occhio non vede, cuore non duole. Romeo lascia correre e il Milan sbanca l'Olimpico.

L'ultima perla è opera del buon Mauro Bergonzi, distruttore della Roma al Bentegodi. Dopo ventiquattro minuti di gioco, giallo esagerato e gratuito nei confronti del difensore giallorosso Leandro Castàn. Ovviamente diffidato e costretto a saltare il match successivo, proprio contro il Milan. Ennesima conferma che il vento, da qualche settimana, è cambiato. La magica discesa in campo della più alta divinità di Arcore ha avviato l'imponente risalita del Diavolo. Sabato sera, occhi aperti e vigili. Silvio vuol chiudere il 2012 con un bel sorrisone da campagna elettorale.