Alla Roma José Mourinho ha voluto con sé molti dei collaboratori conosciuti nei suoi anni di carriera tra Inter, Tottenham e Real Madrid. Tra questi non c'è Andrea Nuti, una vita in nerazzurro, anche nel periodo di reggenza dello Special One alla Pinetina. Era nello staff interista come preparatore atletico, ora dopo l'avventura al Carpi ricopre lo stesso ruolo nella Pro Vercelli. Andrea Nuti è intervenuto nella trasmissione 'Borderò' su 'Centro Suono Sport 101.5':
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Nuti (ex collaboratore Mourinho): “Ogni cosa che dice è per proteggere la squadra”
L'ex preparatore atletico del portoghese nell'Inter del Triplete parla del tecnico della Roma: "Questa scelta gli ha dato linfa vitale per far capire di saper ancora vincere"
Quando vedremo vincere la Roma? "Mourinho il secondo anno va sempre meglio del primo, oltre ad essere un grande allenatore è un uomo intelligente. Per trasferire la sua mentalità vincente ci vuole un po’ di tempo soprattutto a Roma. Dà una grande carica ai giocatori e al suo staff. L’anno passato con lui è stato interessante ed istruttivo".
E’ ancora in contatto con Mourinho? "No, gli ho fatto gli auguri per il compleanno. Sono molto amico di un suo collaboratore. Vi assicuro che siete in ottime mani".
Perché Mourinho ha accettato la Roma? "E’ una sfida che ha accettato non per dimostrare che è ancora ai vertici perché non ne ha bisogno. Questa scelta gli ha dato una linfa vitale per far capire che lui ha ancora voglia di vincere. Roma è una piazza difficile dove ci sono tanti problemi con tante radio e televisioni che parlano sempre della squadra. E’ una bella cosa ma è un’arma a doppio taglio. Mi sembra di rivedere un Mourinho carico".
Come si fa una buona preparazione? "E’ molto difficile ora, si gioca ogni 3 giorni. In Conference si fanno viaggi lunghi e il recupero è difficile. I giocatori devono imparare a recuperare sia mentalmente che fisicamente. Mourinho ha scelto Rapetti ed è stata la scelta giusta. Per la Roma è stato un bene l’arrivo di Mourinho, è stata una cosa positiva per entrambi".
La preparazione incide sugli infortuni? "Incide tanto, un giocatore può stare fuori 20 giorni per una lesione e l’allenatore non ha disposizione cambi e forze fresche per far riposare in maniera alternata i giocatori. Avere a disposizione il più possibile tutta la rosa è fondamentale".
Quando tornerà Spinazzola? "L’infortunio di Spinazzola per uno sprinter è molto grave. La rottura e l’intervento permettono di avere solidità nel tempo ma cambia il tipo di corsa. Bisogna fargli cercare di acquistare di nuovo l’elasticità che aveva prima soprattutto palla al piede. Spero torni presto, non so una data certa".
Mourinho è stato scelto come uomo di comunicazione? "Mourinho è un uomo intelligente e colto. Ogni frase che dice non è mai banale ed è sempre mirata a proteggere la squadra. Ogni cosa che fa non la fa a caso".
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