- CALCIOMERCATO
- PRIMAVERA AS ROMA
- FEMMINILE AS ROMA
- GIOVANILI AS ROMA
- COPPA ITALIA
- INFO BIGLIETTI
- FOTO
- REDAZIONE
news as roma
Nuovo stadio, Riccardo Viola: “Papà Dino si sarebbe commosso”
"Finalmente ce l’abbiamo fatta. Anche noi romanisti avremo il nostro stadio". È raggiante Riccardo Viola, 83 anni e primogenito di Dino, il presidente più amato dalla tifoseria giallorossa. Che già nel 1986 cominciò a lavorare per dare al suo club l’impianto di proprietà. "Papà oggi non avrebbe nascosto la commozione. Prima di morire, nel gennaio 1991, il suo più grande dolore, era lasciare la società senza stadio. Ora si può dire, aveva anticipato tutti".
Riccardo, dirigente della Roma per quasi vent’anni, è sempre rimasto nello sport e quindi sa quali difficoltà ha dovuto affrontare il gruppo Friedkin per andare a dama: "È il più bel regalo per i tifosi e per chi si chiama Viola. Svolta storica, a ridosso del centenario".
Papà Dino ci ha provato fino all’ultimo. Quale era il suo obiettivo dell’epoca? "Lo stesso che hanno i Friedkin oggi. Lo stadio di proprietà farà la Roma più forte. Mio padre ne aveva ancora di più la necessità".
La Roma non poteva più competere, con la Juve, l’Inter e il Milan. Con lo stadio di proprietà ce l’avrebbe fatta? "Papà ne era convinto. Avrebbe costruito una cittadella dello sport da vivere quotidianamente. Voleva che ci fosse anche una chiesa. Ma quando fu scelta la Magliana, diventò presto impossibile andare avanti".
Che cosa è successo? "La politica non lo aiutò. Ogni partito voleva dire la sua. E la Magliana era anche a rischio esondazione. Poi cominciarono a dire che papà puntava alla speculazione edilizia, lui che era ingegnere industriale meccanico".
© RIPRODUZIONE RISERVATA