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Nuova vita di Gervinho. Ora difende e segna ogni due tiri in porta

Da giocatore ceduto e separato in casa a protagonista indiscusso del derby, Gervinho sembra essere tornato sui livelli degli esordi in giallorosso

Redazione

Come ricorda Davide Stoppini de La Gazzetta dello Sport la storia di Gervinho e del suo derby è una storia particolare, che forse non si sarebbe nemmeno dovuta raccontare e che è finita nell'apoteosi. L'ivoriano in giallorosso ha già vissuto sette vite. È nato, morto e risorto nei cuori dei tifosi, nelle grazie di un allenatore che aveva detto sì alla sua cessione e di uno spogliatoio che cominciava a essere fisicamente insofferente alla sua presenza.

Ad oggi sarebbe difficile pensare una Roma senza la sua freccia, forse non è mai esistita una Roma senza Gervinho. Forse era semplicemente una questione di interruttori. L’ivoriano s’è riacceso, senza ancora saperlo, il 31 agosto alle 23.01 quando ha avuto la certificazione che sarebbe davvero rimasto a Roma. Prima, era stato tutto un punto interrogativo, un vero e proprio caso, e a Verona, prima giornata di campionato, il film pareva proprio quello della scorsa stagione. Era solo l’antipasto, però, di una cena che si sta rivelando succulenta. Ora è tornato quello di sempre, quello che fa tremare le difese avversarie con la sua velocità ed impazzire i tifosi con il suo contagioso entusiasmo. Tutto e il contrario di tutto, questo è Gervinho. Adesso lo stesso ragazzo che faticava davanti al portiere e che non si sacrificava per la squadra recupera più palloni della media nel suo ruolo, ne intercetta il triplo, dribbla il quadruplo. E' diventato un attaccante totale. È tornato. Si è trasformato. Il verbo è difficile da scegliere. Quasi quanto marcare Gervinho di questi tempi.