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La nuova frontiera dei nemici della Roma: negare anche l’evidenza delle immagini

Tante operazioni di demolizione, portate avanti con cinismo e con un arrampicamento sugli specchi degno del miglior alpinista del vetro. Della Roma si ha il terrore.

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Befana esilarante. E a qualcuno è andata la scopa di traverso. Le ultime ventiquattro ore sono state un incubo, per i nemici della Roma. Ormai, li trovi appostati ovunque: nelle poltrone che contano, in taluni salotti buoni, tra chi fa opinione, nei vicoli e nei meandri. Dopo i fatti di Udine, che soddisfazione deve esser stata per loro, lanciare l’urlo liberatorio: “Avete visto? Cosa andava dicendo la Roma? Adesso i giallorossi stanno raccogliendo i frutti delle loro lamentele, sono aiutati!”. Non aspettavano altro.

Mentre scrivo, mi pare di sentire la eco dei nemici, come se un (assai molto presunto) errore in Udinese-Roma valesse come tre errori in Juventus-Roma, la partita che decide un campionato intero. O come una plateale “parata” di De Jong in area rossonera, in Roma-Milan di appena qualche giorno fa. Memoria corta.

Si agitano i nemici, scomposti, chiassosi, aggressivi. Si agitano taluni personaggi, i ventriloqui. Sembra che parlino loro, ma è come se parlassero in nome di altri. E non si risparmia neppure la memoria di Franco Sensi, che rispondergli non può. Che signorilità, complimenti. Perché, per i nemici della Roma, l’arbitro Guida non doveva decidere lui, doveva far sbagliare l’assistente di porta! Come dire: meglio un errore che una decisione presa correttamente. Sconcertante, illogico, pazzesco. Ora siamo persino all’ultima frontiera del tifo contro e dei bastoni da mettere fra le ruote: negare anche l’evidenza delle immagini. A questo sono arrivati. Scusate ma io penso di vederci benissimo: la palla di Astori è tutta dentro, nella prospettiva, quella giusta, dell’immagine lunga, quella non “impallata” dal palo della porta che impedisce di vedere la linea della porta stessa. Eppure è incredibile come anche lì, travisando l’evidenza di un’immagine, si continui a manifestare il dubbio.

Su quel rigore poi, potremmo parlarne all’infinito. Si o no, siamo tutti equamente divisi. Ma suvvia, siamo ai dettagli. Non sono dettagli invece, queste poderose operazioni di demolizione, portate avanti con cinismo e con un arrampicamento sugli specchi degno del miglior alpinista del vetro. Della Roma si ha il terrore. Questo stadio, in imminente costruzione, agita i sonni di molti. La Roma, col suo nuovo nido di Tor di Valle, potrà presto spiccare il volo definitivo. Tutto inizia da qui. Dal timore, dalla rabbia, dalla frustrazione per una Roma finalmente autosufficiente.

Una rabbia che conduce alcuni a dire che Totti è finito solo perché gioca un paio di partite meno bene, oppure altri a sostenere che Iturbe gli ricorda.. Esposito. Gli americani a Roma stanno facendo guai. I nemici sono ossessionati da questo straripante made in Usa. Paura, eh?