news as roma

Novara, Strukelj (vice Tesser): “La Roma di Luis Enrique mi diverte. Domenica serve un'impresa difficile”

Mark Strukelj, ex centrocampista della Roma e secondo allenatore del Novara è intervenuto a Centro Suono Sport, a Te la do io Tokyo.

Redazione

Mark Strukelj, ex centrocampista della Roma e secondo allenatore del Novara è intervenuto a Centro Suono Sport, a Te la do io Tokyo.

Con Tesser siete tornati a Novara. Buoni risultati, credete nella salvezza? Dopo l'esonero c'era ancora stima nei nostri confronti, siamo tornati  ed i risultati sicuramente hanno portato l'entusiasmo che prima  mancava ed una nuova fiducia. Sette punti in tre partite sono un buon  bottino anche se nello scontro diretto con il Lecce è mancata una  virgola per fare risultato pieno. Dobbiamo sperare e tentare  un'impresa difficile, ma ci crediamo fino, finchè la matematica non ci  condanna. Che pensa della Roma? Ho sempre parlato benissimo della Roma, penso che abbia scelto un  percorso importante, sia da ex che da tecnico apprezzo molto il  livello del gioco della Roma, un gioco particolare, propositivo.  Purtroppo in Italia ci sono difficoltà per tutti, soprattutto  all'inizio. La Roma si è affidata a qualche vecchio senatore di  qualità ed a giovani di altrettanta qualità, la squadra è stata  costruita con queste prerogative importanti. Vedere la Roma giocare mi  diverte sempre, come amante del calcio, poi le difficoltà durante  l'anno ci sono per tutti, e sono di tutti i generi. Qualche intoppo  penso sia normale. Con Liedholm il gioco puntava già all'epoca sul possesso palla? Ci sono grandi differenze. Sicuramente il possesso palla era una  etichetta del nostro gioco che puntava su qualità dei giocatori. La  nostra squadra aveva grande qualità con giocatori che davano del tu  alla palla, questo possesso palla di Luis Enrique è fatto da giocatori  comunque di grandissima qualità ma la struttura della preparazione  tattica è ben precisa, è previsto molto piu movimento dei giocatori,  ma è la normale evoluzione del calcio. La famosa finale di Coppa dei Campioni? Il quinto rigore dovevo tirarlo io anche perchè l'avevo chiesto  personalmente, poi Pruzzo andò da Liedholm e gli disse che non voleva  darmi la responsabilità dell'ultimo rigore e slittai al sesto, io  volevo batterlo mi sentivo sicuro.