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Novara-Roma, alla scoperta del campo sintetico: costi contenuti e basso rischio infortuni (FOTO e VIDEO)

(di Luca Parmigiani) La gara di sabato prossimo a Novara rappresenta per la Roma un crocevia di fondamentale importanza per il cammino in campionato.

Redazione

(di Luca Parmigiani) La gara di sabato prossimo a Novara rappresenta per la Roma un crocevia di fondamentale importanza per il cammino in campionato.

Le tre sconfitte nelle ultime quattro gare hanno creato molto malcontento nell’ambiente giallorosso così che i tre punti di sabato prossimo sono considerati la medicina indispensabile per trovare un pizzico di serenità.

Nella trasferta in Piemonte, gli uomini di Luis Enrique si troveranno a giocare per la prima volta su un campo in erba sintetica; andiamo ad analizzare tutte le caratteristiche del manto erboso del “Silvio Piola”.

 

IL CAMPO Novità assoluto nel panorama della Serie A, il terreno di gioco del Novara è costituito da un sintetico di ultimissima generazione, prodotto dalla Italgreen di Villa d’Alda che ha avuto tantissime richieste e interessamenti concreti da parte di altri club (questa società ha costruito campi per conto della Fifa anche in Arabia Saudita e in Africa).

Il progetto del campo sintetico, realizzato tramite il Sistema 62 Lesmo Geofill N Leonardo ha avuto la certificazione della FIFA e l’omologazione della Federazione Italiana: sul sito ufficiale del Novara Calcio si possono leggere quali sono gli elementi costitutivi del manto, alto 62 mm, prodotto dalla Italgreen, azienda leader a livello nazionale e internazionale del settore e prima a produrre erba sintetica in Italia.

Maurizio Gilardi, Direttore Generale di Italgreen, ha così spiegato i vantaggi di questo campo: "In due anni sono stati fatti progressi straordinari in termini di resa, durata, e sicurezza per i materiali utilizzati: adesso tutti i parametri, rimbalzo, scorrevolezza del pallone, torsione degli arti, frenate, accelerazioni, stacchi, rischio infortuni, combaciano con quelli dell'erba vera".

 

COSA CAMBIA Le differenze tra il campo con erba sintetica e quella con erba naturale sono le seguenti: a) il sintetico toglie imprevedibilità al rimbalzo del pallone nelle  diverse zone del campo;  b) non ci sono rallentamenti;  c) grazie al particolare sistema di drenaggio, anche in condizioni climatiche difficili (pioggia o neve) il manto rimane in condizioni eccellenti.

Questo farebbe pensare a un ipotetico vantaggio per le squadre maggiormente tecniche che praticano il possesso palla e chissà che la Roma non possa trovarsi effettivamente a suo agio sul “Silvio Piola”.

Particolare attenzione dovranno avere invece i portieri: infatti come afferma Leonardo Cortiula, preparatore dei portiere del Novara e fedelissimo di mister TesserQuesti sono campi che vanno bagnati costantemente per abbassare la temperatura media dell’erba e non creare il minimo fastidio in caso di scivolate o cadute”. Stekelenburg è quindi avvisato.

 

I COSTI Ma uno dei vantaggi dell’utilizzo del campo in erba sintetica sono i costi perché si interviene una sola volta evitando tutti quei problemi legati per esempio alla rizollatura dei campi, soprattutto quelli del Nord che d’inverno necessitano di un’esosa manutenzione.

Il sintetico del Novara è costato tra i 700 e gli 800 mila euro e la manutenzione ordinaria prevede una spazzolatura dell'erba sintetica più che altro per ragioni estetiche e due interventi all'anno di manutenzione straordinaria con costi ridotti al 5% rispetto a un tappeto in erba.

Costi ma anche tempi. Per impiantare un campo sintetico ci vogliono appena 20 giorni: cinque per l'allestimento del manto e quindici per dare il tempo all'erba di crescere. Il “Silvio Piola” in appena un mese ha avuto il suo campo sintetico, come si può leggere sempre dalla brochure on line sul sito ufficiale, ospitando la prima gara ufficiale su questo manto il 15 agosto 2010 dove i padroni di casa hanno affrontato il Taranto.

Non è un caso che anche altri club di A e B stiano facendo un pensierino per eliminare l’erba naturale a favore del terreno sintetico (si parla di Genoa e Sampdoria che vogliono seguire l’esempio della società di patron Carlo Accornero).

 

INCIDENZA INFORTUNI Una delle critiche più aspre a questo campo è l’alto tasso di infortuni che si registrerebbe nelle squadre che giocano su questo terreno.

In realtà le cose non stanno proprio così: facendo un giro sul web, si trova un documento chiamato appunto “Incidenza di infortuni nel calcio su campo in erba sintetica”, redatto da uno staff composto da alcune persone che lavorano nel Novara più altre provenienti dall’Università di Milano. In questo studio sono stati presi in considerazione gli infortuni della prima squadra, dall'inizio della stagione 2010-2011 (9 agosto) al 31 dicembre 2010: l’indagine è stata condotta su tutti i 26 giocatori facenti parte della rosa della prima squadra del Novara calcio, con una presenza in media per ogni allenamento di 15 giocatori.

Dai risultati si osserva che i giocatori hanno effettuato sul terreno sintetico in totale 126 sedute di allenamento (3780 ore di esposizione), mentre hanno disputato 5 partite, delle quali 2 su terreno sintetico per un tempo totale di esposizione di 83 ore.

Sono stati osservati 3 infortuni in allenamento (una distorsione di caviglia, 1 caso di dolore al ginocchio per condropatia, 1 contusione all’anca) e 6 infortuni durante le partite (1 distorsione di caviglia, 1 tendinite dell’achilleo, 1 caso di dolore al ginocchio per condropatia, 1 lesione muscolare al bicipite femorale, 1 frattura di un dito del piede e una lussazione di spalla).

In totale i giocatori infortunati hanno perso 71 sedute di allenamento; l’incidenza degli infortuni è risultata di 0.79/1000 ore di allenamento e di 73/1000 ore di partita (incidenza totale di 2.33/1000 ore di partite + allenamenti).

Questi dati confermano quindi che non ci sia un’alta incidenza degli infortuni derivanti dall’uso del campo sintetico.

Il problema forse è più di natura psicologica, legata al fatto di abituarsi a un terreno di gioco differente, così come spiegò in un’intervista il traumatologo Piero Volpi, ex medico sociale dell’Inter: “I campi in sintetico non portano nessun pericolo, chi gioca sempre su erba naturale deve fare l'abitudine: il consiglio è allenarsi prima, per adattarsi alle differenti condizioni”.

C’è anche però la voce fuori dal coro: l’Inter si è trovata ad affrontare due gare consecutive quest’anno sul campo sintetico, prima la trasferta di campionato proprio a Novara e poi la trasferta di Champions a Mosca contro il Cska dove accusarono problemi Sneijder e Ranocchia e al ritorno dalla capitale russa anche Milito e Obi.

 

I PARERI Passiamo infine ai pareri di chi ci ha giocato sul campo di gioco del “Silvio Piola”. Marco Rigoni, centrocampista dai piedi buoni dei piemontesi, ha dichiarato che non ci sono poi così tante differenze tra campo sintetico ed erba naturale: “Sarei un bugiardo se dicessi che non cambia nulla - ha indicato - perché non è vero. Ma le differenze sono talmente minime che ci si abitua immediatamente. Credo che sia più una questione psicologica, di testa, un rifiutare a priori questa novità che un effettivo disagio. C'é chi temeva che portasse a maggiori infortuni muscolari o affaticamenti tendinei, ma la stagione scorsa del Novara ha dimostrato che non è così”.

Il tecnico AttilioTesser, proprio riguardo alla partita di sabato prossimo, ha dichiarato: “Il campo sintetico del Novara?Lo ripeto da un anno e mezzo che il campo in sintetico agevola solamente le squadre che dispongono di un elevato tasso tecnico. Chi sa giocare palla a terra e in velocità può essere aiutato”. Beh, speriamo che sia proprio così…