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forzaroma news as roma Novanta minuti di Dybala: qualità, ritmo e condizione per riprendersi la Roma

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Novanta minuti di Dybala: qualità, ritmo e condizione per riprendersi la Roma

Lorenzo Scattareggia
Lorenzo Scattareggia Collaboratore 
Faro della squadra e play a tutto campo. Gasperini lo elogia e non ha dubbi: "Se sta bene gioca a prescindere"

È un Paulo Dybala in grande spolvero quello che il pubblico dell'Olimpico ha potuto ammirare ieri sera nel netto successo per 3-1 sul Genoa del grande ex De Rossi. Il suo nome non figura nel tabellino dei marcatori, ma Gasperini può essere contento di aver ritrovato un faro della squadra, sempre cercato dai compagni e pronto a fare la differenza con la sua indiscutibile qualità. A 6 mesi esatti dalla scadenza del suo contratto con la Roma, Paulo vuole ancora provare a convincere la società che il suo futuro non è ancora destinato ad essere lontano dalla Capitale.

Play a tutto campo

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Lì davanti c'è Ferguson e Dybala può allora arretrare nella sua posizione naturale di trequartista, ma con dei compiti diversi rispetto a quelli a cui ha abituato negli ultimi anni. Il dribbling e la conclusione di precisione sono elementi che risultano innaturali per un mancino che gioca a sinistra, la soluzione è giocare a tutto campo, diventando il punto di riferimento dei compagni. L'ex Juventus è il calciatore che tocca più palloni (87), a dimostrazione di una sua ricerca praticamente costante all'interno dei 90 minuti. Sì, perché la Joya è stato sul rettangolo verde dall'inizio alla fine della partita. Fatto più unico che raro, visto che, in questa stagione, è successo solo due volte - e consecutivamente - contro Viktoria Plzen e Parma, il 23 e il il 29 ottobre. Due mesi in cui Dybala non aveva più trovato la condizione giusta, a partire dal brutto infortunio contro il Milan avvenuto durante l'errore di un calcio di rigore. Forma fisica che, ieri, è sembrata quasi crescere con il passare dei minuti. Strappi, conduzioni in mezzo al campo e giocate geniali che hanno messo in seria difficoltà tutto il Genoa. L'heatmap della sua gara parla chiaro: quasi mai in area di rigore e sempre alla ricerca della posizione giusta per avere spazio e trovare il compagno posizionato meglio. Da sottolineare la crescente intesa con Wesley a sinistra: tanti scambi tra i due e giocate illuminanti della Joya per far correre l'inesauribile brasiliano. Non il Dybala delle magie isolate, ma quello che si prende la squadra sulle spalle, la fa respirare e la guida con continuità: una Joya diversa, forse meno appariscente, ma di nuovo centrale.

Il ruolo e la fiducia di Gasp

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Calcia di meno verso la porta - solo due tiri - ma risulta fondamentale per lo sviluppo del gioco e questo Gasperini lo sa bene. "Lui se non ha infortuni gioca, a prescindere, perché la Roma non ha altri giocatori di una qualità così alta. Poi chiaramente quando sta bene come stasera il gioco d'attacco viene sviluppato in un altro modo. Quando invece non ha la stessa condizione, la stessa forza, o ha ancora qualche acciacco che si porta dietro non risponde come questa sera", così il tecnico giallorosso a fine partita. Per Gasp non è una questione di ruolo, ma di qualità, quella che Paulo - se in condizione - riesce sempre a mettere in campo: "Le posizioni preferite non ci sono. Dybala ha giocato a destra, a sinistra, centrale. Perde pochi palloni, fa giocate ottime. Se sta bene come stasera, può giocare tranquillamente novanta minuti". Una Roma senza Dybala esiste e la si è vista più volte in questa stagione, ma saranno 6 mesi in il contributo della Joya potrà essere fondamentale per continuare a lottare ai vertici. E quando, a fine partita, guarda il saluto della Curva a De Rossi con gli occhi lucidi, resta la sensazione che quel legame con la famiglia giallorossa sia tutt’altro che pronto a spezzarsi.