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Non eroi, ma Uomini: i giocatori della Roma aiutano i cassaintegrati. Fieri di voi

LaPresse

In questi casi vale quell’insegnamento in cui ci si muove davvero in branco, e si va al passo del più debole. I giocatori della Roma (così come quelli del Barcellona) lo hanno fatto, oggi i giocatori della Roma sono campioni d’Italia

Massimo Limiti

“Il mondo è stato e sarà una porcheria. Perciò impariamo a muoverci con il portafoglio fra i denti e il culo bene attaccato al muro”. Forse anche Luis Sepulveda, ovunque si trovi, sarà quindi rimasto sorpreso. Alcuni individui, di certo ricchi e fortunati, decidono spontaneamente di rinunciare a dei soldi per altri individui che conoscono sì (ma chissà poi se così bene) che non se la passano per niente bene visti i tagli agli stipendi e la crisi economica derivata da questo maledetto, bastardo virus. Figuriamoci poi se tutto ciò accade nel mondo del calcio. Eppure è successo. Ed è successo nella nostra Roma, nel club che più di altri si sta impegnando per dare un sorriso a chi ha più motivi per piangere che per ridere.

Dzeko e compagni si sono resi disponibili a coprire il delta dei mancati guadagni di quei dipendenti (tra i 250 del club tra operatori marketing e biglietteria o semplici addetti alle pulizie) che sono stati messi in cassa integrazione oltre a rinunciare (per ora) a 4 mensilità tra marzo e giugno. Non sono i primi, è vero. Altri club, vedi Liverpool, l’hanno fatto. Ma non con la stessa spontaneità. Perché in quei casi è stato necessario l’intervento mediatico di alcune ex bandiere, le proteste dei tifosi e la spinta della società. Non sappiamo se la cosa sia partita proprio da Pellegrini e compagni. O se gli sia stata proposta dal club. Non sappiamo se ci sia stata trattativa o meno sull’argomento. Ma sappiamo che quello che emerge è che i calciatori della Roma hanno dimostrato di essere compatti nel momento in cui c’era davvero il bisogno di dimostrarsi Uomini.

Ciò che magari gli era stato rimproverato in tante partite storte, in tanti momenti che di drammatico davvero non avevano nulla. Voi direte: eh ma sono miliardari. Vero, ma quanti di voi hanno ricevuto lo stesso trattamento dai loro capi, dai loro dirigenti, dai loro direttori. Qualcuno forse (il mondo in fondo non è sempre come lo vedeva Sepulveda), ma di certo in tanti sono rimasti delusi. Perché in questi casi vale quell’insegnamento in cui ci si muove davvero in branco, e si va al passo del più debole. I giocatori della Roma (così come quelli del Barcellona) lo hanno fatto, oggi i giocatori della Roma sono campioni d’Italia.