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Nocerino: “Pastore è un campione con una classe esagerata. Amo De Rossi, è il mio idolo”

Il calciatore italiano, attualmente svincolato, ha parlato di numerosi argomenti legati alla Roma

Redazione

Antonio Nocerino ha rilasciato in esclusiva una piccola intervista sulle frequenze di Retesport. Il calciatore italiano ha vestito numerose maglie tra Serie A, Serie B e Premier League tra cui quelle dellaJuventus, del Milan e del West Ham. Queste le sue parole:  “Ho giocato in MLS fino a qualche anno fa, poi ho deciso di rimanere qui in Florida per i bambini: studiano qui, hanno trovato gli amici e non vogliamo scombussolarli. Quando sono arrivati qui hanno patito un po’, adesso invece non vogliono andarsene più (ride, ndr). Quando sono andato al Benevento, ho lasciato la famiglia in America. Questo è il Paese delle opportunità, vince la meritocrazia e se lavori duro ottieni grandi risultati”.

Lei ha giocato al Palermo con Pastore. Alla Roma è stato frenato dagli infortuni.

“Lui non è un problema, ma un valore aggiunto. Lo seguo tanto perché siamo amici e abbiamo un rapporto splendido. Nella Roma ci sono tre campioni che possono giocare ovunque: Pastore, Mkhitaryan e Dzeko. Il problema fisico fa parte della carriera del giocatore, ma una volta risolto i tifosi devono avere la pazienza di aspettarlo e di credere in lui. Javier è un ragazzo incredibile e di un livello impressionante. Il Flaco ha una classe esagerata, ha una qualità sopra la media. Lui a Roma ancora non si è espresso al cento per cento e mi auguro che lo possa fare”.

È stato allenato da Ranieri.

“È un allenatore davvero bravo, e un uomo di parola. Una grande persona, un uomo d’altri tempi. L’ho seguito l’anno scorso alla Roma, mi ha emozionato quando la Curva gli ha dedicato lo striscione e lui ha pianto. Questo è il calcio che mi piace. Senza l’amore dei tifosi, noi calciatori non siamo niente. Anche per questo sono partito per l’America: mi ero stancato del calcio non reale, il calcio su Instagram, i selfie, le foto. Si perde di vista la realtà: bisogna onorare la maglia, i tifosi che fanno sacrifici per comprare i biglietti. Loro lavorano anche dieci ore al giorno per arrivare a fine mese, i giocatori devono immedesimarsi nel tifoso che cerca un sollievo in quei novanta minuti. Dobbiamo rispettarli e dare tutto per rappresentare non il nome che il giocatore ha sulle spalle, ma lo stemma del club che abbiamo davanti."

La scelta di De Rossi?

“Amo Daniele, è il mio idolo calcistico. È un giocatore impressionante, un ragazzo d’oro. Come è arrivato al Boca gli ho chiesto di mandarmi una maglia, anche perché ho tutte le sue della Roma. È un ragazzo impressionante. La Fiorentina? Non lo vedo con un’altra maglia in Italia. Lui ha fatto una scelta d’amore e passione andando al Boca. Da amante del calcio, da romantico spero che non finisca mai di giocare. Lui è un riferimento, come uomo e come calciatore. Mi prenderei anche il suo numero 16 se lo avesse sul pigiama”.

Il Milan?

“Mi dispiace vederlo così. Sta vivendo sei anni di alti e bassi, dispiace vederlo così pensando a quello che ha fatto invece in passato. Boban e Maldini per me sono una garanzia, sono persone molto intelligenti e che vivono il calcio, spero possano riportare il Milan dove realmente merita. Pioli? Una volta che prendi Giampaolo il Milan avrebbe dovuto mettere in conto che ci voleva del tempo per dare un’identità alla squadra. La Juve con Sarri non ha avuto bisogno di tempo perché ha giocatori di un altro pianeta. I rossoneri avrebbero dovuto avere pazienza, ma il calcio non ti dà tempo. È facile cambiare una persona perché non si possono cambiare 25 giocatori: che questi calciatori si facciano un esame di coscienza per capire in quale club stanno giocando”.