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Nicolò, ti ricordi Totti? L’Europeo per Zaniolo non è un sogno impossibile

Per Francesco l’infortunio fu meno grave ma il suo esempio sarà uno stimolo per il talento giallorosso, che a giugno vuole esserci

Marco Prestisimone

Non aveva neanche sette anni il piccolo Nicolò quando Francesco Totti stava per dire addio al sogno Mondiale nel 2006. Era il 19 febbraio e contro l’Empoli l’ex capitano della Roma dopo il fallo di Vanigli sentì dentro di sé che non sarebbe mai partito per la spedizione in Germania. Troppo forte il dolore, troppo forte la sensazione che “tutto fosse finito”, come poi ha confessato nel suo libro. Deve aver provato le stesse cose Nicolò Zaniolo quando dopo mezz’ora della partita con la Juventus (sì, la squadra che l’ha sempre corteggiato) si è accasciato a terra ed è scoppiato a piangere dal dolore. Lo farà ininterrottamente, consolato solo più tardi dalla voce di mamma Francesca. Quattordici anni fa toccò a Ilary il compito di tranquillizzare Francesco a Villa Stuart.

PARALLELO – La diagnosi era diversa e meno spaventosa di quella di Nicolò: frattura del perone e lesione del collo del piede. Francesco fece un miracolo e gli bastarono trenta giorni per tornare sui campi di Trigoria, dopo 67 giocava la prima amichevole e dopo 73 tornava tra i convocati di Spalletti. Non ne basteranno così pochi a Zaniolo per rientrare dal suo di infortunio, ma l’idea di ripercorrere quelle orme e riprendersi l’Europeo che si era guadagnato sul campo gli è subito entrata in testa. Tanto da postare un messaggio sui social: “Vi giuro, tornerò più forte di prima”. E stavolta più che mai l’esempio di Totti sarà uno stimolo.

PROMESSE – Difficile, quasi impossibile fare promesse in momenti delicati come questo. Ma come Lippi nel 2006 anche il c.t. Mancini ha mandato un segnale chiaro sulle speranze in ottica Euro 2020. I tempi di recupero per un infortunio come questo si aggirano intorno ai quattro mesi, a volte diventati poco più di tre in recuperi lampo e in altri casi addirittura sei. Zaniolo proverà a bruciare le tappe ma senza rischiare eccessivamente, perché dentro Trigoria ce ne sono stati eccome di esempi di ricadute. In primis Florenzi, che ieri sera è andato a trovarlo a casa per i primi consigli. Nicolò farà un lavoro specifico con da subito per non perdere il tono muscolare, per poi concentrarsi sul ginocchio. Improbabile che scenda di nuovo in campo con la Roma in questa stagione, ma in suo aiuto ci sono i venti giorni che dividono l’ultima gara di campionato dall’inizio degli Europei. L’esordio della Nazionale sarà il 12 giugno, e di mesi ne mancano cinque. Nicolò vuole esserci a tutti i costi, l’Olimpico – e i romanisti – lo aspettano.