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Getty Images
Presente all'intitolazione del campo di calcio di via dei Capasso a Carlo Mazzone, nel giorno in cui l'ex tecnico avrebbe compiuto 88 anni, Sebino Nela ha risposto così ad alcune domande dei giornalisti.
Un ricordo su Carlo Mazzone. "Non ho ricordi particolari, mi avrebbe fatto molto piacere lavorare alle sue dipendenze. Ci siamo incontrati da avversari, ci sono delle cose carine da raccontare quando io ero in campo e lui era seduto in panchina. La mia generazione l'ha vissuto per molti anni sulle panchine di tantissime squadre italiane, nelle interviste e nelle sue cose divertenti. Mi fa piacere essere qui oggi, che qualcuno abbia pensato di dare il suo nome a un impianto sportivo".
Un pensiero sulla Roma invece? "Sulla Roma non parlo, su Mazzone sì".
Serve nella città un campo dedicato a una figura così storica? "Sì. Mazzone ha portato la sua romanità in giro per tutta l'Italia, è stato un allenatore importante e secondo me anche sottostimato. Il mondo del calcio attuale, se posso, è falso e ipocrita in cui la mediaticità non fa altro che alimentare queste cose, dove tutti si sentono scopritori o inventori di tattica. Mazzone giocava a zona, queste cose non si sanno o non si conoscono o sono state dimenticate. Aveva la sua visione di calcio. Guardiola quando parla di lui è stato chiaro, dicendo di essersi ispirato al suo lavoro. E' stato un uomo straordinario, ma anche un allenatore molto molto bravo".
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