«Ho sempre svolto la mia professione con passione, orgoglio, dignità e attaccamento alle maglie indossate e non tollero in alcun modo che si possa mettere in discussione la mia condotta, umana e professionale». Sono queste le parole di Paolo Negro, ex giocatore della Lazio, affidate ad una nota dei legali, in risposta ad un articolo pubblicato oggi su Il Messaggero e il Mattino di Napoli su un presunto collegamento attivo con il mondo del Calcio Scommesse e della criminalità organizzata dell'ex giocatore.
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Negro smentisce l'articolo de Il Messaggero “Non conosco nessuno ex-Roma che ha una ricevitoria”
«Ho sempre svolto la mia professione con passione, orgoglio, dignità e attaccamento alle maglie indossate e non tollero in alcun modo che si possa mettere in discussione la mia condotta, umana e professionale». Sono queste le parole di Paolo...
«Leggendo l'articolo non ho potuto che appurare i contenuti diffamatori e le gravissime accuse alla mia persona e alla trascorsa carriera da giocatore. Rimango basito nel leggere frasi del tipo »Chi lo conosce, dice che il vizio del gioco d'azzardo Paolo Negro l'ha sempre avuto»ed ancora «…. Dicono gli investigatori, sarebbero cresciuti i suoi debiti da gioco« -spiega Negro-. Ebbene, non conosco neanche le regole del tresette e della briscola, e non ho mai giocato per soldi in vita mia. Nessuno mi ha mai chiesto, nè quando era giocatore nè tanto meno ora, come recita l'articolo in oggetto, »di fare gli interessi delle cosche«, non avendo mai avuto rapporti diretti o indiretti con personaggi malavitosi».
L'ex giocatore ha dato mandato allo studio 'Pacifici Nucci & Giacanì di «di perseguire legalmente le testate». «Si mettono in discussione le mie prestazioni nei campionati giocati per assecondare e »far piacere a qualche scommettitore potente«. È gravissimo e offensivo oltre ogni limite, avendo il sottoscritto servito i club di appartenenza sempre nel massimo spirito di lealtà sportiva», prosegue Negro
L'ex difensore biancoceleste afferma peraltro di non aver «mai incontrato il P.M. Francesco Minisci, tantomeno per illustrare, come sostiene la giornalista, »l'organigramma dell'organizzazione« che mi avrebbe ricattato e ciò, semplicemente, perchè non ne sono assolutamente a conoscenza e non ho avuto mai, ribadisco, contatti con questo mondo». «La giornalista parla addirittura di una fantomatica ricevitoria sulla Cassia, gestita da un mio presunto amico ex giocatore della Roma, fatto anche questo non assolutamente vero. Non conosco nessun ex calciatore che gestisce ricevitorie, nè sono dedito alla loro frequentazione. Assolutamente false anche le notizie sul mio attuale dissesto finanziario godendo, al contrario, di una posizione economica riferibile alla carriera professionale percorsa», sottolinea nella nota. Negro sostiene invece che «la verità vera è un'altra». «Sei mesi fa sono stato realmente vittima di un tentativo di ricatto con gravi minacce alla mia persona e alla mia famiglia, al mero fine di estorsione economica. Il fatto è stato prontamente denunciato alla competente Procura della Repubblica che, attraverso la Polizia di Stato e la mia attiva collaborazione, è pervenuta, ad oggi, all'arresto di due persone in flagranza di reato», spiega. «A quanto mi è dato sapere le indagini non sono ancora concluse e, quindi, confido pienamente nel lavoro degli inquirenti per una definizione positiva del caso che mi vede esclusivamente parte LESA e non nelle vesti descritte dalla stampa». (Adnkronos)
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