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ROME, ITALY - APRIL 06: Evan Ndicka of AS Roma during the Serie A match between AS Roma and Juventus at Stadio Olimpico on April 06, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
Anche ieri una prestazione quasi impeccabile accanto a Mancini. Una coppia oramai consolidata, che nel finale di stagione non ha sbagliato praticamente nulla ed è il motivo - oltre ai miracoli di un divino Mile Svilar - per cui la Roma ha subìto solamente 6 gol (!!) nelle ultime 15 di campionato. Evan si è confermato, partita dopo partita, come uno dei centrali difensivi più forti della Serie A e i giallorossi sperano di ripartire da lui anche nella prossima stagione.
Se ne parlava già da qualche giornata, ma con i 93 minuti di ieri è ufficiale: Ndicka è diventato il primo giocatore (di movimento), insieme a Baschirotto, a giocare tutti i 3420 minuti di Serie A dal 2019. Una statistica clamorosa, soprattutto pensando alle altre 13 partite (non 14, ha saltato per febbre la gara contro il Saint-Gilloise) giocate tra Europa League e Coppa Italia. Quando è stato in campo, poi, è stato sempre tra i migliori: 116 duelli vinti (il 55%), 92.7% di passaggi riusciti (settimo in Serie A), 134 palloni recuperati (35 in più di Mancini) oltre a due sole ammonizioni in 38 partite totali. Una continuità fisica e di rendimento con pochi eguali che negli ultimi mesi gli è valsa l’attenzione di diversi top club europei.
Qualche settimana fa Ndicka ha dichiarato: “Non farò finta di non vedere le offerte, ma a Roma sono rispettato e io rispetto loro”. Per un professionista è impossibile chiudere le porte ad un top club come Arsenal o PSG, ma Evan è ancora legato alla Roma per i prossimi tre anni (da un contratto da 4 milioni netti a stagione) e il club giallorosso non ha intenzione di cederlo a meno di offerte irrinunciabili. Senza la qualificazione in Champions League rimane la necessità di cedere per far quadrare i conti e l’ivoriano potrebbe essere il più “sacrificabile”. In ogni caso, si parla di cifre superiori ai 40 milioni dato che Ghisolfi e Ranieri vogliono goderselo anche nella prossima stagione e programmare la Roma del futuro attorno ad un pilastro come lui.
Federico Liuti
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