Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa per presentare il match contro la Roma. Per il tecnico toscano non sarà mai una partita come le altre visto che è stato sulla panchina giallorossa in due diverse occasioni, dal 2005 al 2009, e poi nella stagione 2016/17.
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Napoli, Spalletti: “Mourinho una leggenda. Sfida insidiosa per noi e per la Roma”
L'allenatore azzurro ha presentato ai giornalisti e al pubblico la partita contro la sua ex squadra
È cambiato qualcosa dopo le vittorie delle milanesi? "Non possiamo giocare le partite degli altri, diventa pericoloso spendere energie nelle partite degli altri. Le nostre intenzioni non cambiano, andiamo per vincere la partita qualsiasi sia l'avversario"
Serviranno ulteriori motivazioni? Che partita sarà con la Roma? "E' un'insidia per noi, come noi per loro, vincerà la squadra che si sentirà più minacciata, che avrà la percezione del pericolo, quella che sarà più esecutiva nei comportamenti da avere nella gara. Non si vince con i 'forza, dai, andiamo', ma facendo ciò che si deve fare contro un avversario forte".
C'è la possibilità di vedere Mertens con Osimhen insieme? È possibile, hanno già giocato insieme, anche nel secondo tempo con la Fiorentina c'erano Mertens ed Osimhen. I tifosi lo chiedono? Sono anche quelli dell'università dove sono stato, ognuno l'ha scritta in modo diverso, poi uno ha cambiato anche modulo. Mi dai la tua formazione? Insigne, Mertens, Lozano ed Osimhen e dietro Lobotka e Anguissa? Tu lasci comunque fuori gente importante come Zielinski e Fabian".
Fabian come sta? Non è in un buon momento fisicamente. "Sta molto meglio, è sulla via del top, ha meno fastidio per questa pubalgia. È uno che si può scegliere dall'inizio".
Come sta Zielinski? Non è brillante ultimamente. Sugli infortunati? "Di Lorenzo non ci sarà, la prossima sì. Petagna ha reagito bene per ora e quindi si valuterà domani ma le indicazioni sono positive. Zielinski sta bene, ho visto un buon allenamento anche oggi. Gli allenamenti sono stati buoni, tutti a buon livello".
La fase di non possesso era la vostra forza, ma da dieci partite prendete almeno un gol, come si spiega? "E' il contrario di come l'ha presentata lei, la fase di possesso è la nostra forza, se teniamo palla non si prende gol, se diamo il pallino agli avversari è più facile avere difficoltà perché non abbiamo una squadra da urto, d'impatto, ma di fantasia, tecnica".
Si rimprovera qualcosa? Cosa la fa impazzire? "Sì, queste partite casalinghe dove potevamo saltare addosso alla classifica ed invece abbiamo avuto difficoltà, questa è la cosa che mi ha dato più da pensare, ma quando sembra molto difficile c'è sempre il futuro che è aperto e la possibilità di organizzare qualcosa per delle opportunità e si va a rigiocarci le opportunità rimaste".
Fa all-in? Metterà tutto sul piatto? O bisogna ancora gestire? "Mai giocato a poker, non ho tempo, ma non abbiamo mai gestito niente, siamo sempre andati avanti guardando in faccia tutti per vincere contro chiunque per creare questa mentalità di vincere sempre e per questo ne abbiamo persa anche qualcuno. Non abbiamo mai gestito e non gestiremo mai niente per vincere le partite".
Ha difeso Fabian e Zielinski, ci spiega il loro momento e se può rinunciare a loro? "Io li difendo tutti, volevo dire che sono due forti, altrettanto forti, è un giochino pericoloso se ci entriamo dentro, si rischia di dare interpretazioni. È corretto ciò che si dice, ci sono equilibri da mantenere, ma durante una partita dei cambiamenti ci sono stati, ma accettiamo le idee di tutti. La sua formazione è la stessa del collega? Zielinski è un giocatore forte, ragazzo eccezionale, e lo farà vedere in futuro, si collocherà nei giocatori top".
Tecnica e fantasia, lei parlava delle caratteristiche della squadra, quanto si sposano con la pericolosità? "Dipende dai livelli, più ci si mette qualità ed estro, più si diventa pericolosi, dipende dalle dosi, tutto può essere veleno o medicina, dipende dalle dosi. La pericolosità è in base a cosa si sviluppa, abbiamo vissuto belle partite e dobbiamo giocarle senza rimpianti, anche perdendo qualcuno l'abbiamo giocata e nei primi 30 minuti con la Fiorentina abbiamo avuto almeno 3 situazioni per far gol, poi c'è stato un periodo della gara dove loro sembravano andare più forte gestendo palla e poi abbiamo preso gol che non possiamo prendere, ed un attimo prima del gol potevamo mettere Mertens davanti al portiere facile ma non ci siamo riusciti. Sono valutazioni da fare in maniera approfondita senza eccesso di delusione".
Con la Fiorentina spesso avete lanciato lungo per Osimhen. È qualcosa di provato ma non riuscito o loro iniziativa? "E' un'analisi che abbiamo fatto, qualche lancio di troppo c'è stato. C'era da avere distanze più corte, su quello si poteva fare diversamente, fare il corto-lungo e metterla dietro, se la distanza diventa ampia stare corti sulla pallata diventa difficile risalire, ma era un modo per trarre vantaggio, come abbiamo fatto a Firenze ed altri hanno fatto contro la Fiorentina. Su una palla incrociata proprio Insigne è tornato indietro, ma era stato messo di là e poteva andare, ma l'analisi l'abbiamo fatta anche noi. Il calcio è un po' cambiato, non possiamo paragonarlo a quello degli anni 90, roba vintage".
Su Mourinho. "Di Mourinho apprezzo molto la capacità di farti arrivare ciò che pensa, lui arriva quando dice qualcosa, mi ricorda mio fratello Marcello, oggi tutti scrivono che non l'ho mai battuto, è vero, in questo momento si avvia a diventare una leggenda e vincere una sfida contro di lui può diventare anche una cosa passata. Per far bene devi battere la leggenda".
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