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Nainggolan: “Sarei rimasto alla Roma per sempre, ma non dipendeva da me”
Radja Nainggolan torna a parlare della sua esperienza alla Roma in una lunga intervista nel podcast di Fantalab in cui non risparmia emozioni e riflessioni sincere. Il centrocampista belga, oggi lontano dai riflettori della Serie A, ha ricordato con affetto i suoi anni in giallorosso, soffermandosi su compagni, allenatori e la città stessa. "All’inizio pensi che Totti e De Rossi se la tirino, invece era tutto il contrario. Ti accoglievano, era facile inserirsi. Io sarei rimasto a vita a Roma: la mentalità della gente lì è perfetta per me. A Roma mi sono anche calmato, prima ero più pazzo."
Nainggolan ha poi ricordato la forza di quella Roma, che però non riuscì mai a spezzare il dominio della Juventus: "Quando sono arrivato la squadra era fortissima: Castan e Benatia erano muri, poi sono arrivati Alisson, Szczęsny e tanti altri. Con quella Roma oggi vincerei 5 scudetti. Ma allora era impossibile: per comprare dovevi vendere, e così non si vince." Sul tema sempre caldo del rapporto tra Totti e Spalletti, Nainggolan ha offerto una visione equilibrata: "Non c’era una vera e propria lite. Se mi metto neutro, capisco entrambi. Ma il modo in cui lo utilizzava era un po’ irrispettoso. Totti era uno che giocava per passione, scherzava sempre. Ma noi dovevamo pensare al bene della squadra." Infine, un pensiero sulla pressione mediatica e ambientale che si vive a Roma: "Ci sono sempre mille persone che parlano, devi essere più forte di quello che succede fuori. Era dura, ma per me Roma era perfetta."
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