Il derby lo esalta. Nainggolan, eroe della sfida con gli odiati cugini giocata ieri, ha forse sfoggiato la miglior prestazione stagione, dominando il centrocampo laziale dall'inizio alla fine. Oggi il belga è intervenuto a Roma Radio per raccontare le sensazione del giorno dopo. Ecco le sue parole:
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Nainggolan: “Gol emozionante, sarebbe stato più bello con la curva piena. La Sud ci manca”
Il belga, autore della rete che ha chiuso il derby, è intervenuto questa mattina nella radio ufficiale del club
Cosa ti è venuto in mente quando hai fatto quella cosa sotto la Monte Mario?
Sapevo che avevo un uomo alla mia sinistra, poi ne avevo un altro che mi rincorreva da dietro e quindi mi sono detto di buttarla in mezzo, di provare a girarmi dall'altra parte e l'altro è andato in pressione per anticipare la giocata verso il portiere. Poi mi è andata bene, la giocata alla fine è stata un po' semplice ma per come loro si sono mossi sembrava più difficile.
Hai visto Marchetti che stava fuori dai pali? Hai tirato perché l'hai visto fuori dai pali o avresti tirato comunque?
Io avrei tirato comunque, non ho visto dove stava lui. Credo che lui abbia visto la palla partire tardi perché davanti a me ci stava Radu che l'ha sfiorata e lui secondo me stava in posizione opposta per coprire il palo dove stava lui. Quindi diciamo che per me l’importante è aver fatto gol e aver portato a casa la vittoria.
Un gol al derby è così speciale come raccontano?
Veramente è emozionante, ma ovviamente sarebbe stato più bello se la curva fosse stata piena. Però è stata un’emozione bella perché era molto sentita. Poi loro avevano tutti i tifosi a favore, quindi sicuramente questa cosa ci ha dato una carica in più. Oggi riguardando la partita di ieri è stato ancora più bello perché i nostri tifosi comunque sia hanno fatto un patto e si sono attenuti alle loro parole e invece loro no, e quindi questa è stata una cosa che ci ha dato più carica.
Vi stanno aspettando tante persone al Tre Fontane. È stata una settimana molto particolare, sembrava tutto contro. Ve la siete detta questa cosa negli spogliatoi?
Io penso che dentro gli spogliatoi sapevamo che forse sarebbe stata una partita molto difficile e si sapeva, poi sapevamo anche di non aver fatto una buona partita col Pescara. Quello che ho osservato di più ieri è stata la tanta cattiveria che ci abbiamo messo, su ogni palla ci andavamo in 2,3, poi vedevi lottare uno e l'altro si metteva nella battaglia. Penso che la vittoria di ieri sia stata dovuta soprattutto grazie a quello, perché sono cose che in altre partite a noi ci mancano. Poi io l'avevo già detto che il derby ti dà una carica diversa, ma penso che ieri si sia visto che abbiamo lottato, e per questo è stata da apprezzare ancora di più.
Alla fine ci ha messo più in difficoltà il Pescara che la Lazio…
Sì, guardando le occasioni e tutto il resto sì. Ma sono due partite diverse perché contro il Pescara vincevamo 2 a 0 dopo 10 minuti, se sei consapevole di essere una squadra forte è normale che molli un po'. Ieri anche il Milan col Crotone ha fatto fatica. Purtroppo quelle sono partite che pensi di vincere facile, e sono le più pericolose perché poi si va comunque in campo, ci vai più molle e poi si parla di prestazione sbagliata, magari contro il Pescara. Ma alla fine sono partite che devi vincere comunque e quindi ci siamo presi quella vittoria, e poi ieri abbiamo cambiato un po’ la mentalità e ci ha fatto vincere pure ieri.
Voi lo sapete che la Roma sia una squadra forte. Voi questa consapevolezza l’avete? Il vostro oviettivo è migliorare le lacune?
Non so quello che ci manca, perché io sto sempre dentro al campo e secondo me sono cose che si vedono molto più facilmente quando stai fuori, ma ci sono delle partite che abbiamo perso non vinte che altre volte vinci, altre perdi, quindi bisogna vedere qual è la cosa positiva. Io penso che noi siamo una squadra forte, perché quando giochiamo partite difficili si vede che siamo una squadra diversa. Poi magari contro l’Atalanta perdiamo, mentre invece in altre partite al primo tempo vinci già 3 a 0. Lì stai 1 a 0, sai che comunque è una trasferta molto difficile e e abbiamo perso. E' sempre la mentalità. Poi sono tanti anni che qui non si vince, e quindi è difficile anche quello, perché la Juve che vince 5 anni di fila l'anno dopo deve migliorarsi e far meglio e quindi deve rivincere. Se tu non vinci, il secondo posto alla fine è come aver vinto, e magari è quello che a noi manca: di vincere una volta, che poi ti fa venire altra voglia di vincere. Queste sono cose a cui io non so rispondere esattamente, diciamo che in questo momento siamo lì e adesso ci dobbiamo provare.
In che quartiere di Roma sei nato tu? L’ha detto Totti che tu e Strootman siete romani!
Non lo so dove sono nato io, sono un po’ dappertutto! Io a Roma sto bene, è dal primo giorno che sono arrivato che mi hanno accolto bene. Poi qui mi sento rispettato e per me è la cosa più importante. Per me l'importante è che vivo bene e che i miei cari vivano bene, poi il resto viene in secondo piano. Per me l’importante è anche essere felici dove si vive, quindi io sto bene qua. Potevo fare altre scelte, ma ho scelto di rimanere qua perché sto bene.
Sei arrivato qui con la fama del giocatore agonistico, ieri hai fatto tante cose di qualità.
Mi dicono che tecnicamente non sono forte! La posizione da trequartista? Io gioco dove mi mette il mister, ho sempre fatto quello. Non la soffro, ma la devo interpretare nel modo giusto perché comunque si possono fare trequartisti soltanto giocatori semplici e ci sono dei trequartisti che giocano come vuole il mister: d'inserimento e andando a pressare. Io adesso stando in quel ruolo faccio iniziare male l’azione agli altri, quindi è una cosa studiata in maniera diversa. Io mi trovo bene in quel ruolo. Anche ieri ero partito un pochino più basso, poi mi ha rimesso un pochino più alto e sono delle cose che a partita in corso bisogna saper cambiare. Quindi magari il mister mette una formazione che già sa che potrà cambiare e ieri è stato così.
Nei primi minuti abbiamo sofferto un po’ Biglia. E' stato questo un po' il problema?
Sì è giusto, poi anche Daniele all'inizio stava molto più basso, poi anche lui si è alzato un pochino e penso che lì sia stato fondamentale e che sarebbe potuto andare anche molto più alto. Queste sono delle mosse che sono piccole cose che magari da fuori non si capiscono bene, ma poi in campo piccole cose del genere fanno cambiare tanto.
Si crea una squadra indipendentemente da chi gioca e da chi interpreta quel ruolo.
Se uno dice che sta bene così con la rosa ci sarà un motivo, io penso che Peres possa fare in quel ruolo perché è bravo nell'uno contro uno, ogni tanto fa anche un buon cross (ride, ndr)... scherzavo, Peres per me è un giocatore forte che sicuramente ha bisogno di ambientamento. Qui è molto difficile, anche perché è stato preso come giocatore importante e le prime 2-3 partite iniziavano da subito ad essere un po' contro ed è molto difficile. Stessa cosa anche per Emerson, che per me è un giocatore fortissimo. Ieri ha fatto una bella partita, però quando poi sbaglia un'altra partita sicuramente lo fischieranno un'altra volta. E’ difficile qua, però per me sono giocatori forti. Poi per me quella di Peres di ieri è stata una scelta che ha fatto sicuamente il mister che lo vedeva bene, mentre El Shaarawy era appena rientrato.
Ora arriva il Milan. Gara importante?
Io penso che noi dobbiamo guardare a noi stessi a prescindere perché adesso abbiamo il Milan in casa, poi andiamo a Torino. Queste sono delle partite che se perdi stai sempre più distante, se le vinci stai sempre più in alto quindi sono partite che bisogna vincere a prescindere se vuoi pensare a qualcosa di importante.
Tu fai il calciatore per giocare queste partite qua?
Io faccio il calciatore perché mi diverto ancora. Queste sono partite che sicuramente sognavi da bambino e sono belle partite, ma anche le altre sono partite che sono sempre difficili e che servono per arrivare sempre più in alto. Adesso noi pensiamo al Milan e cerchiamo di vincere la partita, e poi si penserà subito al Torino che è una partita che aspettano tante persone.
Ieri è stato un derby che è costato tanto sacrificio a chi non è entrato. Forse Roma-Milan potrà essere l’occasione giusta per tornare allo stadio?
Sicuramente. A noi mancano, perché comunque è brutto stare così. Però anche loro hanno i loro diritti, pensano a quello che è giusto per loro ed è giusto che facciano questa lotta, ma noi come squadra ci soffriamo ed è difficile. Sapevamo che stavano fuori a fare il tifo tra virgolette, ma non è che noi li sentivamo. Quindi sono cose molto difficili ma alla fine abbiamo dimostrato che possiamo vincere anche così, quindi ci siamo fatti la foto sotto la curva vuota perché comunque questi sono sempre dei segnali che vogliamo dare a loro perché comunque se avessimo potuto fare qualcosa l'avremmo fatto, ma è difficile, è una cosa per la quale non possiamo intervenire noi. Sicuramente ci mancano, ed è difficile giocare senza il tifo.
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