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Nainggolan: “Gioco con determinazione e coraggio, quello che mi ha insegnato mia madre”

I due gemelli Nainggolan si raccontano al magazine della FIFA in cui parlano della loro storia passata e degli obiettivi futuri

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Riana e Radja Nainggolan si raccontano al The Fifa Weekly, il magazine della FIFA,  periodico che pubblicato un articolo di 8 pagine che parla della storia dei due fratelli.

Nel 2014 i due gemelli Radja e Riana sono diventati l’unica coppia di gemelli maschio/femmina a giocare nei propri rispettivi top club, e non solo. Lo fanno nella stessa città, Roma, la Città Eterna fondata nel 753 a. C. dai gemelli Romolo e Remo, la cui madre, la Lupa, rappresenta l’emblema dei due club in cui giocano i Nainggolan. Dopo un lungo periodo divisi, Radja e Riana sono di nuovo insieme nella capitale italiana, il primo nel centrocampo dell’AS Roma, la seconda nella Res Roma, che gioca nella Serie A femminile.

Dopo un matrimonio fallito, la madre dei due, Lizy Bogaerts, donna cattolica di Antwerp, Belgio ha avuto una storia con l’indonesiano Marianus Nainggolan, da cui ha avuto i due figli nel 1988. Un’infanzia come tante altre, “Posso ancora ricordarmi come mio padre mi abbia portato ad interessarmi al calcio da quando giocavamo nel parco sotto casa”, dice Radja. Ma senza alcun apparente motivo, un giorno Marianus decide di tornare in Indonesia, abbandonando Lizy e i gemelli al proprio destino. Da una dichiarazione di Radja nel 2013, è chiaro che le ferite non si siano ancora rimarginate: “Sono andato in Indonesia per la prima volta soltanto due anni fa. Grazie al mio nome, che in indonesiano vuol dire Re o Monarca, ho avuto un’accoglienza speciale a Giacarta. Improvvisamente, dopo anni spesi a cercare di avere un contatto con lui, mio padre si presentò davanti a me. Le scuse che ha tirato fuori per averci abbandonati 20 anni prima non avevano alcun senso. Parlava e parlava, ma l’unica cosa a cui pensavo era mia madre, lasciata sola a badare ai suoi due bambini. Non mi vergogno di dire che da allora so realmente cosa significhi essere poveri.”

Il ragazzo che era un uomo

A causa della mancanza della figura paterna, i due fratelli sono stati costretti a crescere velocemente. La madre aveva due lavori pur di mantenerli. Radja era l’unico uomo di casa e presto diventò la figura paterna di sua sorella, che cercava nel frattempo di imitare il fratello.

Intanto, le doti calcistiche di Radja crescevano rapidamente.

Parlando della sorella, che non aveva alcun team femminile ad Antwerp, il numero 4 giallorossa afferma, ridendo: “Era un terzino sinistro con un carattere esplosivo”

Il primo club di Radja è stato il Germinal Beerschot. Il punto di svolta c’è stato nel 2003, quando Alessandro Beltrami, un agente FIFA svizzero, ha scoperto il suo potenziale.

Alessandro diventò quasi un fratello maggiore per Radja. Nel 2005 riuscì a portarlo in Italia, al Piacenza. Per il ragazzo fu piuttosto dura, anche a causa della distanza da casa, da sua madre e da Riana, ma deciso di farsi strada nel calcio che conta preparando la sua discesa verso la Serie A. Ma, proprio mentre completava il suo trasferimento al Cagliari, sua madre Lizy morì nell’ottobre del 2010 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Il centrocampista è ancora piuttosto scosso quando ricorda la perdita della madre.

Determinazione e coraggio

Ricordo ogni parola che mi ha detto. Dopo tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare in passato, rimpiango specialmente il fatto che non mi abbia visto giocare in Champions League e per il Belgio. Prima che morisse, mi ha incaricato di badare a mia sorella ed alla mia famiglia. Quando gioco lo faccio sempre con determinazione e coraggio, caratteristiche che ci ha insegnato da quando eravamo piccoli. Mi ha dato la determinazione di lottare per i miei obiettivi, ecco perché in campo non ho mai paura e sono sempre aggressivo. Non ho idea di quanti tatuaggi io abbia, ma i più importanti sono le ali sulla schiena con gli anni di nascita e di morte di mia madre.”

Nel frattempo Riana riuscì a trovare la sua strada nel calcio, prima nel Beerschot e poi nell’Antwerp. Diventò comunque presenza quasi fissa a Cagliari, casa di Radja dopo la morte della madre. Qui il numero 4 giallorosso ha conosciuto Claudia, che diventò presto sua moglie. Nel gennaio del 2012, nacque la sua piccola Aysha, riuscendo a costruirsi una famiglia tutta sua.

Diventa sempre più importante per il centrocampo della squadra sarda di Serie A, e proprio per questo viene convocato dal coach del Belgio Marc Wilmots.

Durante la scorsa finestra di mercato invernale, Radja approda alla Roma, accanto al leggendario Francesco Totti. Qui il ‘Ninja’, soprannome datogli dai tifosi del Cagliari, diventa una pedina importantissima per la squadra giallorossa. Ma la storia non finisce qui: nel febbraio 2014 sua sorella Riana viene chiamata dalla Res Roma, squadra di Serie A femminile italiana per un periodo di prova, di cui fa ufficialmente parte dall’estate del 2014.

Non posso dire a parole quanto sono felice di essere di nuovo insieme a Radja ed alla sua bellissima famiglia in una splendida città come Roma. Tutti alla Res Roma sono stati molto gentili con me, dalle compagne di squadra, ai tifosi ed allo staff tecnico. Qui mi sento a casa. Radja ogni tanto viene a prendermi dopo l’allenamento, cosa che fa divertire molto le mie compagne di squadra e tutti i bambini che vogliono farsi una foto con lui. Penso che lo trovi addirittura più divertente dei bambini stessi. Come calciatrice, guardo a mio fratello come fonte di ispirazione. Seguo sempre i suoi consigli sul campo di gioco”,  racconta Riana.

Ritorno alla Nazionale Belga

La famiglia Nainggolan è quindi ora composta da Radja, Claudia, Aysha e Riana. La sua vita non può certo dirsi noiosa, ma ora Radja è persino riuscito a ritrovare un posto in nazionale. Non ha partecipato alla Coppa del mondo in Brasile della scorsa estate, ma è tornato nel radar di Wilmots dopo un’eccellente partenza con la Roma in Champions League ed in Serie A, dopo aver realizzato tre gol. Ha messo a segno anche il gol del pareggio nella partita di qualificazione ad Euro 2016 contro la Bosnia Herzegovina.

La Roma è seconda in campionato ed il nostro obiettivo è quello di vincerlo. Se la Juventus dimostrerà di essere più forte e non ce la faremo, ci riproveremo il prossimo anno. Siamo fuori dalla Champions League ma siamo già concentrati sull’Europa League.

Per quanto riguarda il Belgio, siamo ancora all’inizio. Non ho partecipato agli scorsi mondiali perché sono una persona piuttosto diretta, ed il coach Wilmots non era ancora pronto a perdonarmi. Ma ora ci siamo messi tutto alle spalle, i miei obiettivi sono l’Europeo in Francia ed i Mondiali in Russia