Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Fanpage di vari temi tra cui la sua esperienza in giallorosso a cui il belga è rimasto molto legato: "A Roma c’è stata la luce più splendente della mia carriera. È lì che ho sentito le emozioni più forti. A livello umano è stato pesante andar via perché ero molto affezionato alla piazza. Nella vita vanno fatte delle scelte, anche se col senno di poi penso sia stata la scelta sbagliata perché avevo costruito un gran rapporto con Roma. All’Inter è iniziata bene ma finita male, ma non sono uno che racconta ca**ate, e se in quel momento mi andava di dire qualcosa l’ho detto perché intendevo farlo.
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Nainggolan: “Andare via dalla Roma è stata una scelta sbagliata”
L'ex centrocampista della Roma: "Se la mia Roma avesse rivaleggiato con la Juve di oggi ce la saremmo potuta anche giocare"
Napoli-Roma? Credo che la Roma abbia meritato il pareggio. È stata una partita giocata alla pari dove il Napoli è andato in vantaggio per un rigore un po’ stupido, visto che non credo che Lozano potesse far gol da lì, ma nella quale poi la Roma si è ripresa e ha portato a casa il suo punto in maniera meritata. Io dietro la punta con Spalletti? Diciamo che Spalletti era abituato a giocare con un trequartista alla Totti, mentre oggi lo fa con Zielinski, che ha molta più qualità di me. Con me era diverso perché in quel caso ero il primo a fare pressing insieme al centravanti. Quell’anno abbiamo registrato il miglior punteggio della Roma in Serie A, quindi male non è andata.
Se in questo periodo mi sono sentito il centrocampista più forte del campionato? Avevo una concorrenza importante. C’erano giocatori come Pjanic, Hamsik, e gli stessi De Rossi e Strootman, che giocavano con me. Poi per i gol Hamsik era impressionante, faceva 15 gol a stagione, si inseriva meglio di me e batteva anche i rigori. Io con Totti e De Rossi quando li battevo? Se quella Roma lì avesse rivaleggiato contro la Juve di oggi ce la saremmo potuta anche giocare. Ma in quegli anni la Juve era imbattibile. Oggi è ancora forte, ma in quegli anni era devastante.
Se ho fatto gare di tiri con Totti in allenamento? Qualche volta potevi anche vincere qualcuna, ma poi alla fine il gol più bello lo faceva sempre lui. Francesco ha una tecnica di tiro che ancora oggi fa impressione, come vediamo in alcuni video di quando gioca a calciotto, tira certe mine da metà campo. Il tiro gli rimarrà sempre. La differenza tra me e lui è che lui aveva un talento innato per la conclusione, io ho sviluppato il mio talentino col tempo".
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