Lo scorso anno la Roma vinse il proprio girone di Europa League con Mayoral e Villar titolari, Fazio e Juan Jesus in difesa, Kumbulla centrale e Carles Perez in attacco. Sostanzialmente, molti dei giocatori che nelle ultime settimane Mourinho ha definito non all’altezza dei titolari e che sono stati protagonisti della disfatta di Bodo, in una coppa persino più difficile della Conference, sono riusciti ad essere protagonisti. Non solo: con tutte le riserve in campo la Roma ha chiuso il primo tempo sotto di un solo gol (2-1), nella ripresa, con l’ingresso dei titolari, il parziale è stato pesantissimo, 4-0. E allora la domanda è lecita e rimbalza dalla gelida notte artica all’ottobrata romana: perché un allenatore così esperto come Mourinho ha voluto creare una tale spaccatura tra titolari e riserve? Cosa è successo in queste settimane? Molto chiaro: Mourinho ha studiato la squadra e ha deciso di alzare subito l’asticella. Basta vivacchiare, a costo di perdere per strada qualche pezzo. I Friedkin gli hanno dato carta bianca, Pinto, a dispetto delle dichiarazioni ufficiali, avrebbe gradito che venissero svalutati meno alcuni giocatori, ma Mou è andato dritto per la sua strada.
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Mourinho spacca lo spogliatoio: la guerra tra titolari e riserve nuoce alla Roma
Dopo la sconfitta di ieri, il portoghese ribadisce di non avere dei sostituti adeguati in panchina
Chi sono i fedelissimi della Roma di Mou
Il tecnico portoghese ha 13-14 giocatori che ritiene all’altezza (la sua? O della Roma?) e altri che invece fatica a considerare. I suoi titolari sono Rui Patricio, Karsdorp, Vina e quando tornerà Spinazzola, Mancini, Ibanez e Smalling (anche lui quando tornerà), Cristante e Veretout, Zaniolo, Mkhitaryan, Pellegrini, Abraham ed El Shaarawy. A fasi alterne Shomurodov e Carles Perez. Per loro, e con loro, Mou va dritto per la sua strada, con loro si confronta, di loro si fida, a loro, adesso che ha creato una spaccatura netta con gli altri, chiederà qualcosa in più.
Chi sono i giocatori che Mou non vede
Poi ci sono gli altri. Da Reynolds a Calafiori, da Kumbulla a Diawara fino a Villar e Mayoral, per Mou questi non sono giocatori da Roma. E neppure da Bodo, visto che ieri ha detto che i titolari norvegesi sono più forti delle sue riserve. Mourinho non si è fatto problemi, in questi mesi, a dirlo pubblicamente e privatamente e questo ha provocato una spaccatura netta. Lui non li considera, loro non si buttano nel fuoco per lui. Semplice, elementare, purtroppo per la Roma decisivo in una figuraccia come quella di ieri sera.
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