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Mourinho ricomincia (forse) da tre

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Il divorzio non è contemplato. Mou vuole rialzare la Roma e rimandare al mittente le critiche. Il futuro dipende da tre elementi, e non tutti sono scontati
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

“Parto e ricomincio da tre. Si dice da zero? No, io tre cose ho, perché pure quelle devo perdere?”. Chi non ricorda questo scambio di battute tra Troisi e Arena corra subito a cercare e rivedere su tutte le piattaforme possibili un capolavoro che nemmeno ha bisogno di presentazioni. Noi lo rubiamo e ci permettiamo di prestarlo a Mourinho. Ricomincio da tre, appunto. Che purtroppo non sono i punti in classifica, ma i big recuperati e pronti all’uso. Nell’ordine Lukaku, Dybala e Renato Sanches. Ricomincia Mourinho, un altro campionato ma non sono queste le “tre cose” da non perdere di cui parleremo più avanti. Il primo assaggio di agosto, che portava comunque punti, è andato malissimo. Ricomincia Mou per tornare a vincere, per rispondere alle critiche (alcune legittime, altre covate da tempo) ma anche per capire se poter continuare. “In che senso?”, direbbe Mimmo di Un Sacco bello. Nel senso che a smettere con la Roma non ci ha ancora pensato. Di sicuro non smette ora che deve rimettere in piedi una squadra che ha interrotto bruscamente il sogno di Budapest e deve ancora riprendere le gocce per dormire sonni sereni. Smette a fine anno? Il contratto, ad oggi, dice così. Ma i contratti si rivedono, si rinnovano. Insomma non è quello il problema per Mou, né per la squadra che anche l’anno scorso ha giocato col grande dubbio della permanenza di Josè fino a una settimana prima della finale col Siviglia. “E allora perché non è stato rinnovato?”, la giusta obiezione.

Il motivo economico non c’entra e paradossalmente nemmeno quello legato ai paletti Uefa che lo Special One ormai ha imparato a conoscere e detestare amabilmente. Mourinho da qui a gennaio vuole quelle “tre cose” di cui parlava Troisi. Quali? Capire in primis se la squadra che ha lasciato prima della sosta era solo una sudata bollente di un incubo di fine estate. Insomma se ci sono i margini per rialzarla e per condurla almeno sui binari della scorsa stagione. Con un Lukaku in più si intende. Proprio l’arrivo di Big Rom ha concesso il beneficio del dubbio a Mourinho che è stato accontentato dai Friedkin e ha rivalutato anche le sue uscite pubbliche. Più vicine alla dirigenza e alla società, con la ragionevole critica sul gap ancora non colmato con le milanesi e il Napoli. Insomma vuole riprendere il timone in mano, trovare mari più calmi e poi fermarsi a decidere. E dove stanno le altre due cose? La prima è l’arrivo di un dirigente forte, di quell’aiuto gridato alla Puskas Arena dopo il furto di Taylor. In questo senso sono arrivate rassicurazioni, ma ancora nessuno si è presentato al cancello nero-verde di Trigoria. La terza riguarda altri rinnovi. Quello di Dybala che ha legato sin dall’inizio la sua esperienza romana a quella del tecnico. E magari anche quello di Lukaku, inteso come rinnovo delle intenzioni. Un noleggio non a breve, ma a lungo termine. C’è tempo, e soprattutto ora è tempo di tornare a vincere. Da parte di Friedkin la fiducia verso Mou è immutata, e il rapporto con Pinto viene descritto ottimo dagli stessi protagonisti. Non basta per un secondo matrimonio, ma il divorzio non è al momento una strada che le parti in causa si sentono di sposare.

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