José Mourinho ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la brutta sconfitta contro il Genoa. Queste le parole del mister portoghese:
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Mourinho: “La Roma non aveva mai fatto 2 finali europee di fila. Ibanez ci manca”
MOURINHO A DAZN
Oggi non è andato praticamente nulla, anche l’atteggiamento."Mi scuso con lo studio però non ho tanto da dire e non voglio parlare tanto. Non ho parlato con i giocatori li ho salutati e quando non lo faccio con loro non parlo con voi. Abbiamo iniziato male, il gol è brutto come lo è stato quello di Verona. Abbiamo reagito, abbiamo pareggiato ma dopo il pareggio subito infortuni di Llorente e la squadra inizia a cambiare in peggio. Con il 2-1 con Mancini ammonito e con il profilo di questo arbitro, abbiamo pensato fosse giusto cambiarlo e abbiamo migliorato. Quando è arrivato il gol in fuorigioco, sentivo in panchina che poteva arrivare il pareggio. Loro erano bassi e noi avevamo la palla, il dominio anche senza qualità e senza grandi opportunità. Loro si sono chiusi e i nostri cambi erano tutti giocatori che giocano dentro. Sul 3-1 partita finita. Il 4-1 era fuori contesto e poteva arrivare il disastro totale".
Dodici gol subiti. Avete perso la vostra solidità. "È vero, senza dubbio. La gente parlava degli errori di Ibanez con qualche situazione diventata iconica. Ma aveva una solidità difensiva incredibile. Abbiamo uno storico con Smalling e potete vedere quante partite abbiamo vinto senza di lui. Dire che perdiamo solidità però senza di lui non è corretto. La solidità è conseguenza di spirito di squadra e di un lavoro collettivo importante a palla persa. Abbiamo perso un po’ di questo. Ogni tiro in porta prendiamo gol e non parlo di Rui, parlo della situazione. Al momento è così. Al primo tiro, gol e al secondo anche. Lo stesso è successo in tutte le partite anche con il Torino. Quando sono arrivati hanno fatto gol. Sentiamo questo feeling".
Per quanto tempo di può non guardare la classifica? È il peggiore avvio della Roma.“E’ anche il peggiore della mia carriera però penso che è la prima volta nella storia della Roma che sono state fatte 2 finali europee di fila”.
Sugli infortuni.“Hai fatto la stessa domanda a Gilardino o la fai solo a chi perde la partita? Loro hanno giocato 48 ore prima di noi e hanno perso due giocatori. Ieri ne sono usciti 5 per infortunio. Llorente non è completamente sano, ha uno storico clinico. Non ha la cartella clinica pulita. Ha giocato 3 partite di fila e per me non è un a sorpresa”.
Il gruppo è forte per uscirne? “È il gruppo che abbiamo e con questo dobbiamo uscire. Non c’è mercato, nessuno arriva e nessuno va via. È la rosa che abbiamo con la sua qualità e i suoi problemi. Non c'è tempo per piangere, lo faremo internamente perché fa male al cuore anche per il mio rapporto con il romanismo. Mi fa ancora più male. Non è solo una cosa personale ma è una cosa generale. Domani siamo là a lavorare e la prossima partita è da 3 punti non a 7-8 ma è una partita molto molto importante”.
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Come si spiega questa serata? “Entrata negativa, palla persa nella zona di costruzione. Una costruzione strana, perché non era quella che avevamo preparato ieri. Gol. Poi una reazione positiva, che è finita con il gol del pareggio e con l’infortunio di Llorente che ci ha obbligato a cambiare un giocatore importante per noi come Cristante. Il secondo gol di nuovo lo stesso principio, palla persa in fase di costruzione di un difensore senza nessun tipo di pressione. Un bel gol. Poi per il giallo di Mancini e il profilo dell’arbitro e della partita, con una pressione tremenda per far mandare Mancini fuori, abbiamo cambiato struttura in quel modo lì e non è facile. Loro blocco basso, noi con ‘controllo’, perché avevamo la palla ma il Genoa controllava. Poi il gol di Lukaku in fuorigioco, mi sembrava che potesse arrivare il pareggio ma non è arrivato. È arrivato il 3-1 su palla inattiva e non c’è più storia lì, la partita è finita”.
C’è una questione fisica in campo? “La questione fisica si può anche misurare con gli infortuni muscolari di Badelj e Strootman, come quello di Llorente e ieri altri 4-5 infortuni. Quando c’è questo accumularsi si traduce in infortuni oppure in un abbassamento dell’intensità. Non dico che è una sensazione sbagliata, ma se vedi Dybala che ha fatto poche volte negli ultimi 10 anni due partite di fila e oggi ha giocato ancora con 48 ore di distanza, lavorando come gli altri, non è una questione fisica ma è multi-fattoriale. Quando sei in una situazione difficile tanta gente pensa che sia una questione fisica. Il preparatore atletico è fantastico, ne ho avuti tanti in carriera ma lui è fantastico così come la gente che lavora con lui. È la stessa gente che ha portato la Roma a Budapest e Tirana. Non è una questione fisica. Alcuni giocatori hanno bisogno di lavorare, vedi Aouar e Azmoun a cui manca ancora del lavoro. Dobbiamo continuare”.
Dai giocatori cosa ha raccolto nel momento in cui sono andati sotto la curva? “Il fatto che i giocatori siano andati lì, e anche io e lo staff, è solo una questione di rispetto. I tifosi non hanno bisogno che io parli tanto, perché sanno perfettamente quello che penso e sento. Sanno che il mio dolore non è personale, solo mio come professionista, ma è anche per tutti loro che sono fantastici. Quello che mi aspetto dai giocatori, al di là del rispetto che è il minimo, è che domenica sia una partita da tre punti, non da sette o otto e che loro scendano in campo nel modo giusto. Sentiranno pressione per l’inizio pessimo di stagione, ma sanno che tifosi abbiamo. Sarà una partita difficile contro una squadra che sta bene, è in fiducia, ha iniziato benissimo. Ma siamo in casa, giochiamo con i tifosi ed è meglio per noi. Se i tifosi avranno una reazione negativa, dovremo avere il coraggio di giocare con questa pressione extra, perché noi abbiamo rispetto massimo per loro. Il rispetto è intoccabile, i giocatori oggi sono andati lì non perché gliel’ho detto io, è stata una loro iniziativa. Sanno cosa vuol dire essere romanisti, anche chi è arrivato quest’anno lo ha capito. Non è in discussione questo. Non c’è bisogno di chiedere scusa o dire altre cose di più. Noi siamo romanisti e siamo dei professionisti, è la nostra vita ed è ancora più grande il dolore per noi, è doppio, ma dobbiamo andare lì domenica occhi negli occhi”.
MOURINHO A ROMA TV
"Devo analizzare con i giocatori. Devo arrivare a Trigoria oggi e invece di dormire devo mettere su la partita e analizzare ogni dettaglio. Domani lavoreremo con i giocatori e se non possiamo farlo sul campo, perché siamo in accumulazione di partite e di stanchezza, dobbiamo analizzare. Dopo queste partite non mi piace entrare nello spogliatoio emozionato, parlare e di cose giuste o meno. Preferisco avere questo tipo di atteggiamento, analizzare e parlare domani. Quando non analizzo con i giocatori non mi sento a mio agio a farlo con la stampa. Siamo entrati in partita in modo orribile, abbiamo perso una palla bassa incredibile nel primo gol. Reazione, pareggio e dopo il pari un infortuno importante per la nostra struttura. Il cambio di Cristante in difesa non aiuta il nostro equilibrio a centrocampo. Mancini con il giallo, conoscendo bene arbitro, era rischioso farl rimanere in campo. Il secondo tempo una reazione non fantastica ma mi aspettavo il secondo gol. Romelu segna in fuorigioco e sentivo che sarebbe arrivato il pari. Dopo il loro terzo la partita è finita. Dopo abbiamo fatto i cambi ma erano difficili. Una sconfitta che pesa. Mi hanno chiesto se avevo qualche messaggio per i tifosi. Loro mi conoscono da più di due anni e sanno perfettamente quello che significano per me e mi conoscono come professionista. Fa male al cuore per me stesso e per loro. Io sono lo stesso che è andato a Budapest e a Tirana, sono lo stesso che ha instaurato con loro un rapporto speciale. Questa è la mia natura. Domani lavoreremo per cercare di tornare a vincere. Il messaggio è questo: tutti insieme cercheremo di cambiare. Un punto nelle prime 3 partite abbiamo messo su di noi una pressione extra. Dopo ogni risultato diventa sempre pesante anche un pareggio positivo a Torino. Quando si guarda la classifica ovviamente è brutto. Abbiamo paura di stare lì? No perché arriveremo davanti, non saremo lì. Ovviamente però dobbiamo lavorare per vincere più partite".
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