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Mourinho: “Starei a Roma sei anni, il progetto mi piace ma ora siamo limitati”

Mourinho: “Starei a Roma sei anni, il progetto mi piace ma ora siamo limitati” - immagine 1

Le parole del tecnico a fine match: "Fatti cambi d'emergenza, potevamo vincere solo col carattere. In due o tre anni possiamo fare bene"

Redazione

La Roma vince 4-1 contro l'Atalanta al Gewiss Stadium. È la miglior vittoria della stagione, commentata così da Mourinho.

MOURINHO A DAZN

Oggi al netto del valore degli avversari, forse la più bella Roma della stagione per spirito e qualità tecniche. È d’accordo? Penso di sì, spirito fantastico. I giocatori sapevano che giocando contro l’Atalanta non avremmo potuto controllare la partita per novanta minuti, ci aspettavamo dei momenti in cui avremmo dovuto soffrire e in cui saremmo dovuti stare bassi perché non sarebbe stato possibile pressare alti la squadra è stata forte sotto tutti i punti di vista. L’arbitro è stato bravissimo perché in queste partite, nel modo in cui gioca l’Atalanta, con aggressività e l’intensità dei duelli individuali. Anche il pubblico è stato fantastico per il sostegno e per la pressione. Noi bravissimi, abbiamo affrontato i duelli dentro l’area con grande consapevolezza dei pericoli. Abbiamo interpretato bene le uscite e lo stile di gioco di una squadra che quando perde si assume dei rischi. Faccio i complimenti ai ragazzi e anche a Karsdorp che era distrutto. Si è sacrificato perché sapeva che non aveva sostituti in panchina. Necessitiamo di questo tipo di sacrificio. Dopo aver ascoltato i numeri e aver sentito che la Roma non vince un big match da 19 mesi, lasciami dire che ora è da 20 minuti che la Roma non batte una squadra tra le prime cinque in classifica.

Questa vittoria cambia la dimensione della squadra, si può guardare a chi è davanti adesso? Possiamo guardare ma dobbiamo considerare anche la nostra panchina e il livello dei nostri giocatori che sono liberi e inesperti. Una cosa è fare cambi per migliorare una squadra e un’altra è fare cambi d’emergenza. Dobbiamo anche recuperare qualche infortunato. I giocatori devono ricordare la mentalità di oggi. Per fare punti contro una squadra del livello dell’Atalanta, o dell’Inter, di cui non voglio neanche parlare perché secondo me è troppo più forte delle altre compagini di Serie A, non c’è bisogno solo del lavoro tattico prima della partita. Si deve mostrare carattere e oggi i giocatori lo hanno fatto. Scherzavo con i giocatori sulla scossa (che io non ho sentito) dicendo che oggi il terremoto dovevamo essere noi. Dovevamo arrivare qui e sorprendere tutti soprattutto quelli che ci ricordavano che erano da 19 mesi, 24 giorni, 24 ore che la Roma non vinceva un big match. Ora non battiamo una grande da 22 minuti e mezzo.

Bellissima partita e interpretata con qualità. Gli unici due difetti di questo periodo sono: la rosa corta oltre gli 11-12 titolari e un giocatore che faccia molti gol. Abraham li può segnare, oltre a prendere pali ha una qualità incredibile. Può arrivare a segnare 20 gol all’anno? Certo, li faceva in Inghilterra. Non mi sono mai preoccupato per i gol, mi interessava che Tammy capisse lo spirito di una squadra che non domina il campionato. Non siamo una squadra capace di controllare tutte le partite, impossibile. Lui viene da una cultura in cui la sua squadra è sempre la più forte, ha sempre la palla e dove lui giocava bene se faceva gol. Da noi per fare una bella partita non deve solo segnare. Per esempio oggi, mentre ci avevano chiusi vicino all’area e tutti sapevamo di non poter rischiare in uscita, dato che quelli dell’Atalanta ci pressavano come pazzi, è stato importante avere un riferimento che usasse il corpo, che vincesse duelli con gente come Palomino, Djimsiti e Toloi. È cresciuto tanto in questo tipo di gioco. I gol non mi preoccupano perché so che li farà.

Hai preparato bene la gara, Veretout si sganciava quando le punte tenevano palla... È stato fantastico. Mkhitaryan aveva un compito difensivo più difficile di Jordan. Per pressare i tre difensori doveva saltare Toloi e continuare la pressione fino al terzino destro. Veretout, invece, aveva Zaniolo quindi era più libero. Jordan ha utilizzato bene i movimenti per inserirsi e creare problemi. Mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra. Non avevamo fiducia nei momenti di difficoltà e quando non sei la squadra più forte questi momenti arrivano sempre. Sicuramente anche Barzagli nella Juve avrà vissuto dei momenti di difficoltà, Mandzukic andava a fare il terzino destro. Noi nella sofferenza non eravamo bravi, siamo cresciuti e sono contento di aver visto questo miglioramento. In passato, dopo il gol preso al 46’, avremmo giocato il secondo tempo impauriti. Invece siamo entrati forti e abbiamo difeso bene per uscire in contropiede. Questa vittoria, oltre i tre punti, dimostra che è stato fatto un passo avanti.

Su Zaniolo... Il gol è stato importante. Per me, però, ha preso un giallo troppo presto. Un Nicolò troppo emotivo andrebbe fuori o lo dovrei cambiare. Si è calmato e ha aiutato il gioco. Più del gol mi è piaciuto come ha controllato le emozioni e interpretato il gioco.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA 

"La stampa non fa altro che ricordare ai ragazzi da quanto non vincono una sfida con le prime quattro della classifica, questa vittoria per me è importante anche per questo. Questo cambio di mentalità ti aiuta, devi saper soffrire, lo abbiamo fatto essendo ben organizzati tatticamente. Per me siamo stati fantastici, anche il fatto di andare nello spogliatoio sul 2-1. La squadra è entrata in campo con maggiore consapevolezza, è la cosa che mi piace di più, questa deve essere la svolta. Karsdorp ha avuto una gran difficoltà, ma è rimasto lì per 95', anche Smalling. Non voglio sapere di gol e assist, voglio sapere della mentalità. Ora ci sarà una sfida importante con la Sampdoria".

Si vede sei anni su una panchina? Nella Roma sì. È un tipo di progetto che mi piace, ma serve qualcosa di più, ora siamo limitati, se questo poco di più arriva, fra due-tre anni possiamo far bene. Guarda l'Atalanta, hanno Piccoli che è un giocatore forte, ma alla fine è entrato Muriel, Miranchuk, Malinovskyi. Con qualcosa di più possiamo arrivare dove sono arrivati loro, l'Atalanta è una squadra che sta nelle prime quattro.

L'ha preparata così? Abbiamo preparato la partita per vincerla. Ho rischiato tanto, oggi potevamo essere qui a ridere di me per quello che ho detto in conferenza. L'Atalanta sarà sempre l'Atalanta, per tutto il loro modo di essere, sarà una squadra sempre così, che dominerà sempre.

MOURINHO A ROMA TV+

"Io ho detto ieri in conferenza stampa che l’empatia non si ferma. Siamo un gruppo dove si cresce anche nelle difficoltà o nei risultati negativi. Questa per me è una caratteristica importante di questa squadra. La gara è stata affrontata in maniera fantastica e i primi a fare un gran lavoro sono stati gli analisti. Ci hanno aiutato a preparare la partita e a dare informazioni utili ai giocatori. Un gol al 46’ di solito può dare problemi dal punto di vista psicologico. Invece la squadra è entrata benissimo in campo nel secondo tempo. Equilibrati e sempre pronti a sfruttare le occasioni in contropiede. Per me è stata una prestazione fantastica della squadra. I tre punti sono importanti e ho buone sensazione per la crescita di mentalità".

C’è stata tanta personalità ? Devi sapere soffrire come ha fatto Karsdorp. Bisogna essere equilibrati come Zaniolo che ha giocato un’ora con un giallo. La squadra ha giocato molto bene.