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Mourinho-Karsdorp, le tre gocce al Mapei che hanno fatto traboccare il vaso

Mourinho-Karsdorp, le tre gocce al Mapei che hanno fatto traboccare il vaso - immagine 1
Tre momenti distinti, tre comportamenti "poco professionali". Nemmeno dopo il gol di Abraham l'olandese ha fatto gioco di squadra

Redazione

Ruggini passate, ma pure gocce cinesi attuali. Dietro allo sfogo di Mourinho nei confronti di Karsdorp ci sarebbero tre momenti diversi nella partita col Sassuolo. Il primo è stato immediato, proprio al momento del suo ingresso in campo al posto di Celik. L'olandese dal momento in cui è stato chiamato dalla zona del riscaldamento ha impiegato troppo tempo a rientrare in panchina, mettersi la maglia bianca da gioco ed entrare. Tutto mentre Mourinho stava dando indicazioni tattiche. Un componente dello staff gli ha chiesto ai accelerare ma non c'è stato verso. Così il tecnico è dovuto andare in panchina da lui lasciando “soli” Belotti ed El Shaarawy. L’occhio di Josè a quel punto si è dirottato spesso su Karsdorp.

Dopo il gol di Abraham ad esempio tutti sono corsi ad abbracciare l’inglese. Karsdorp, invece, si è girato ed è andato a parlare con Cristante, "colpevole" di non aver premiato il suo inserimento in area di rigore ma che ha preferito scaricare lateralmente per l'assist vincente. Nervosismo, e non felicità. Individualismo, e non gioco di squadra. Soltanto alla fine dei festeggiamenti Karsdorp è andato verso Abraham per congratularsi. Infine la terza goccia, quella decisiva. L’olandese perde la marcatura Laurentiè, ma più che altro non fa nulla per andarlo a rincorrere.  La sua corsetta in area e il suo braccio alzato a chiedere un fantomatico fuorigioco ha fatto scattare traboccare il vaso. A romperlo ci ha pensato Mourinho visto che lo stesso calciatore non ha nemmeno chiesto scusa ai compagni. Ora i cocci sono suoi, anzi sono di tutti.