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Mourinho: “Portiamo la bandiera dell’Italia. Si parla troppo di Zaniolo”

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Le parole dello Special One: "Stare in semifinale era la cosa più importante"

Redazione

Il tecnico portoghese ha parlato alla fine del match con il Bodo. La Roma grazie al 4-0 vola in semifinale di Conference League. Ecco le sue parole:

Cosa le è piaciuto di più? "Tutto. Stare in semifinale era la cosa più importante. Il modo in cui abbiamo giocato con intensità, pressing alto e uscite. Anche sull'1-0 sentivamo che era fatta".

E' sempre stato fiducioso "Anche dopo Bodo con il 2-1 non ho sentito problemi. Ho sempre pensato che eravamo superiori. Bravi a concentrarsi solo sul calcio. Inaccetabile batterli solo una volta in quattro partite però contava solo quello. Il 2-1 per loro è stato ribaltato 5-2"

Ha centrato la semifinale, averlo fatto col sold out che sensazione da? "Fantastico. La gente ha empatia e passione. Ora andiamo a Napoli che deve vincere per lo scudetto noi per il 5° posto".

Il primo gol di Zaniolo è stato bellissimo. Sulla polemica tra giocare bene e giocare male, la tua opinione? "Giocare bene e vincere è perfetto. Giocare bene e perdere non piace. Piace solo a quelli che dicono che hanno una squadra identità senza vincere nulla. La nostra squadra ha più gioco rispetto a quello che dice la gente. Ho visto la partita con la Salernitana a freddo e nel secondo tempo abbimo giocato vermanete bene. Abbiamo fatto tante partite di qualità. Facile dire che abbiamo carattere e che non perdiamo da tempo però giochiamo meglio di quello che dicono. Oggi secondo me non c'è stata storia. Siamo stati più forti. All'intervallo ho detto ai miei che non si trattava di umiliare o di fare 6 gol come loro a noi ma si trattava di andare in semifinale. Il modo migliore era continuare a dominare. Gli ultimi dieci minuti era normale avere stanchezza con gente più bassa però abbiamo avuto un buon atteggiamento. La squadra merita. E' duro giocare giovedì e poi domenica però siamo lì. Siamo noi a portare la bandiera dell'Italia"

Su Zaniolo "Zaniolo vende e siccome vende si parla troppo di lui. Se gioca, non gioca, se va in panchina. Sarebbe meglio per tutti lasciarlo tranquillo. Oggi abbiamo nascosto che giocava ma sapevo che oggi sarebbe stato importante per attaccare profondità. Siamo contenti. Almeno domani sarà in prima pagina per qualcosa di positivo".

MOURINHO A DAZN

Partita straordinaria. Era convinto di vincere già alla vigilia? "Si, ero già convinto di vincere, anche se non abbiamo vinto tre partite contro il Bodo non c'è storia. Se giochiamo precisi e ordinati con la concentrazione giusta visto che la partita è decisiva, che sei dentro o fuori, è una gara senza storia. Io avevo già previsto tutto".

Ci spiega come ha fatto mettere in campo tutta questa densità e cattiveria. Siete stati anche meglio del derby? "Questo è un processo, non è una cosa che si trasmette. Per questo parlo sempre di tempo, di costruzione. Non voglio neanche paragonare il Bodo alla Lazio, la Lazio è molto più forte del Bodo, ma è una squadra organizzata che può complicarti la vita, come  abbiamo visto in altre partite. Avevamo la consapevolezza di giocare contro di loro e sapevamo che potevamo fargli male, abbiamo giocato molto bene. Una partita molto solida".

Una notte magica anche per Zaniolo, doveva sentire questa fiducia? "È molto bello tutto questo anche per lui, una serata fantastica, abbiamo vinto e ha segnato. È un ragazzo che vende e che ogni giorno è argomento nella stampa: perché gioca, perché non gioca, perché l'arbitro gli ha dato un giallo, perché non gli concede un rigore o perché non lo so... Come minimo domani si parlerà di lui come uomo partita".

In semifinale che Leicester troverete? "Quello della Premier League. Due squadre di Premier League in finale di Champions, una squadra di Premier League in semifinale di Europa League e una squadra di Premier League in semifinale in Conference League. Questa è la Premier League, purtroppo noi prendiamo la bandiera italiana e non ce ne sono più".

MOURINHO A ROMATV+

"Perfetto. Anche il tragitto da Trigoria fino allo stadio è stato meraviglioso. Lo stadio era fantastico. Subito abbiamo capito cosa sarebbe successo. Il risultato è stato anche corto. Penso che il primo tempo dovesse finire 4-5-6 a zero, poi nella gestione della partita è stata una gara molto solida per noi".

Ci credeva a questo esito? Siamo la squadra più forte. Le due partite sul campo di plastica sono state strane. Nel match 2-2 qui a Roma c'era una difesa e un centrocampo strano. È la prima volta che giocavamo una partita decisiva e con noi obbligati a vincere, e io potevo decidere con tutti a disposizione. Si è vista la differenza tra le due squadre, ma complimenti a loro. Hanno giocato una competizione fantastica, ma noi siamo più forti".

Ora si pensa alla partita contro il Napoli? Sì, è una partita molto difficile contro il Napoli, ma l'importante è che tutti capiscano che se il Napoli vuole vincere lo scudetto, noi vogliamo vincere per arrivare quinti, sesti, per la miglior posizione possibile e dobbiamo fare il risultato".

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Sente la responsabilità di essere l'ultima squadra italiana in Europa?

"No, io sento la responsabilità ne confronti dei giocatori, la proprietà e i tifosi. Di dare tutto. La verità è che è triste che siamo noi a portare la bandiera italiana, ma la responsabilità la sento solo nei confronti dei miei giocatori".

Sul Leicester, prossimo avversario.

"Gioca in Premier e la Premier è la Premier, è il campionato più forte. Hanno squadre in tutte le semifinali, loro vengono dall'Euopa league, due anni fa era in Champions, ha vinto delle coppe di recente. Ha una rosa molto forte, ma le semifinali sono semifinali e dico sempre che c'è il 25% per ogni squadre di vincere il trofeo. Ma vediamo, con questo pubblico e la mentalità della squadra tutto è possibile".

Ora si può dire che la Conference è più importante della Serie A? Ci credete particolarmente?

"No, per noi lunedì diventa nuovamente la Serie A la competizione più importante. Tutti devono capire che se il Napoli lunedì gioca per vincere lo scudetto e poi anche l'Inter gioca per vincere lo scudetto, noi giochiamo per arrivare quinti. E vogliamo rispetto".

Sulle varie componenti della vittoria, tattica, atletica, tecnica e ambientale. Cosa ha determinato di più?

"Per me è possibile vincere solo come abbiamo vinto quando ci sono tutte le componenti. Siamo stati aggressivi, abbiamo pressato alto, non abbiamo avuto paura di fare il tre contro tre dietro, Karsdorp e Zalewski sono stati sempre aggressivi. Strategicamente cercare la profondità era obbligatorio per noi e lo abbiamo fatto bene. I giocatori a centrocampo sono stati fantastici, anche a saltare la pressione. Vittoria meritata, è la sensazione di tutti, che dopo 5 minuti era una partita senza storia. Noi li abbiamo rispettati e meritano rispetto perché hanno fatto un percorso fantastico per arrivare alla possibilità di arrivare in semifinale. Ma loro hanno perso un po' il senso della realtà con gli altri tre risultati. Pensavano che oggi fosse la continuazione del sogno, ma dopo 5 minuti la storia era già finita".

Cosa intende sul Bodo?

Intendo che quando una squadra non perde contro un'altra per tre partite di fila, si può analizzare il perché o si può perdere il senso della realtà. La prima volta è stato un disastro per noi, ma abbiamo giocato con un titolare massimo due, Rui Patricio e Ibanez. Nella seconda partita non eravamo al completo, l'ultima hanno vinto 2-1 e magari hanno pensato che oggi fosse la stessa cosa. Oggi vanno a casa con il senso della realtà, hanno capito. Noi siamo molto più forti, poi la realtà è che hanno vinto 6-1 e 2-1 e pareggiato 2-2, comunque gli va dato credito. Ma oggi si è vista la realtà e la Roma è molto superiore".

Come ha fermato tatticamente il Bodo?

"Pressione alta, non lasciare che i giocatori normali sembrassero fantastici, giocare con la linea alta, cercare profondità dopo il recupero palla, tanti cambi di gioco per cercare la profondità con gli esterni. Non è stato molto difficile, è stata anche una questione di testa, abbiamo sentito che era una partita decisiva".